L’aggravarsi della crisi economica che ha colpito gli Stati Uniti e più in generale un pò tutto il mondo, ha reso tristemente famosa la città di Detroit, vero emblema del disastro finanziario che ha investito il mondo globalizzato. In un contesto sociale spazzato via dalla disoccupazione e dalla paura per il futuro, inizia la stagione dei Detroit Pistons, più o meno nell’indifferenza generale. A dir la verità anche in tempi migliori il rapporto tra la città e la sua squadra di basket non è mai stato così forte. Ma il progetto tecnico dei Pistons di quest’anno si pone l’obiettivo di invertire la tendenza perdente delle ultime stagioni, con una soluzione in due mosse.
Approfittando del tesoretto messo da parte per la free agency di quest’anno, il GM Joe Dumars ha convinto l’ex Hawks Josh Smith a portare i suoi talenti nel Michigan dandogli un contratto di 4 anni da 56 milioni totali. Con J-Smooth agirà la coppia di lunghi Greg Monroe (in scadenza la prossima estate) e Andre Drummond che Detroit cercherà di valorizzare al massimo, magari assegnando ai due compiti importanti nella starting lineup, con l’esperimento Smith in ala piccola.
Il boost di talento e voglia di fare, oltre ai due su citati, verrà garantito anche dal rookie Kentavious Caldwell-Pope, ottava scelta assoluta all’ultimo draft ed autore di un’ottima summer league ad Orlando, e dal portacolori azzurro Gigi Datome, quarto italiano a sbarcare nella NBA e fortemente voluto dal General Manager Dumars, convinto che possa fare bene da subito grazie alle sue doti di tiro.
La seconda mossa ha interessato il play Brandon Knight spedito a Milwaukee in cambio di Brandon Jennings; una mossa un pò avventata considerando il potenziale ancora inespresso da Knight, ma che porta nel Michigan un giocatore in grande crescita come l’ex romano, che nelle ultime stagioni ai Bucks ha mostrato dei lampi di talento incredibili, oltre a dei passaggi a vuoto importanti. La palla in mano ce l’avrà comunque lui e questo potrebbe giovargli moltissimo. All’ex Virtus Roma si affiancheranno Rodney Stuckey (detronizzato da tempo dal ruolo di go-to-guy) e Will Bynum, saggiamente riconfermato dalla dirigenza Pistons.
Ciliegina sulla torta, con un chiaro riferimento ai fasti del passato, a Mr. Big Shot Chauncey Billups spetterà il compito di infondere leadership ed esperienza ad un gruppo giovanissimo tornando nella Eastern Conference dopo l’esperienza tutt’altro che esaltante a LA come vice Paul.
Per Detroit, come per altre squadre come Cleveland, la stagione 2013-2014 rappresenta l’occasione giusta per riportare la franchigia tra le sette sfidanti ad Est dei Miami Heat. Osservando i tanti cantieri aperti (da Boston ad Atlanta passando per Orlando) l’opportunità per guadagnare posizioni a discapito di altre franchigie blasonate in attesa di tempi migliori c’è, ed il mix di talento e voglia di far bene che Detroit potrà esibire sul parquet rappresenta un ottimo punto di partenza per costruire una stagione, finalmente positiva.