Mancano solo poche ore all’inizio dell’avventura della Nazionale Italiana nell’Europeo di Lituania 2011 (sulla nostra pagina In TV trovate le partite trasmesse dal Rai Sport, mentre su Euro2011 trovate il calendario dell’intera manifestazione). Se dei nostri “big three” si è già parlato più volte, poco spazio ha avuto il supporting cast, che in una manifestazione importante come questa diventa, per forza di cose, decisivo. Lasciando da parte i tre NBAers il cui contributo è imprescindibile, infatti, si può prevedere o per lo meno sperare nel contributo che gli altri nove giocatori convocati da coach Pianigiani daranno. In primis Mancinelli, secondo per presenze in azzurro dietro Mordente, che potrebbe essere definito il D’Artagnan della nazionale, considerando i tre dell’NBA come i Moschettieri: l’elemento più imprevedibile per lo stile di gioco e per lo stato di forma eccellente mostrato nelle partite amichevoli pre-europeo. Il suo tempismo e la sua visione di gioco nei passaggi, la mobilità difensiva sembrano aver trovato finalmente una giusta collocazione nella nazionale di Pianigiani dopo anni di fortune alterne. Sarà importante vedere l’integrazione del suo gioco con quello di Gallinari con cui si è allenato pochissimo; l’intesa con Belinelli invece è quella dei bei giorni fortitudini.
Anche il ruolo di Marco Cusin è chiave, secondo lungo dietro a Bargnani ma in certi casi complementare per caratteristiche fisiche e tecniche: può dare minuti di qualità con la difesa, i rimbalzi e le stoppate, cercando in qualche modo di sopperire alla mancanza di un vero pivot. E’ alla prima esperienza in un torneo internazionale e questo potrebbe essere un punto a suo sfavore, ma la sua voglia di lottare non è mai stata messa in dubbio. Marco Mordente, pur non essendo al meglio fisicamente, svolge l’essenziale ruolo di collante tra lo spogliatoio e lo staff e quello di capitano. La sua esperienza e la sua dedizione in campo possono essere di esempio per i più giovani e poi è il Capitano.
Anthony Maestranzi è stato designato come play titolare da Pianigiani, che ha evidentemente molta fiducia in lui (tanto da averlo comprato anche con Siena): deve dettare i ritmi e organizzare l’attacco, oltre che eseguire con tranquillità; non è sempre il suo punto forte, ma la possibilità di punire i raddoppi sui nostri Big con il tiro dalla lunga distanza, potrebbe fargli acquiastare ancora più credibilità. Stesso ruolo, quello del tiratore, che avrà Marco Carraretto, pretoriano di Pianigiani da Siena. È sempre solido e misurato in campo e fuori; si vede poco in attacco ma quando serve non ha paura di prendere tiri e assumersi responsabilità, in più conosce a memoria il sistema difensivo di Pianigiani e questo aiuterà anche i compagni.
Andrea Cinciarini, Gigi Datome e il giovane Andrea Renzi hanno un ruolo meno definito, si può dire di riserve ma possono ritagliarsi uno spazio importante nel sistema di Pianigiani, dove conta l’intensità, soprattutto difensiva, la versatilità dei ruoli e la concentrazione per evitare troppi alti e bassi.
Anche secondo le parole di Pianigiani, la chiave sarà la voglia di giocare insieme del gruppo e di superare le ovvie difficoltà di un girone non facile in cui si gioca a ritmi serrati e senza seconde chance; le partite viste finora fanno ben sperare che questo possa essere l’inizio di un nuovo ciclo per la nazionale.