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L’altra parte del mondo

Creato il 30 aprile 2015 da Marcopress @gabbianone

Usciva, giorno più giorno meno, 32 anni fa. Dopo la perfezione dei due Album e del Qdisc, 1983 è un disco comunque enorme. Meno spontaneo della trilogia del paradiso, suona nuovo, elettronico, alternativo. Funky. I pezzi-califfo sono due: la title-track, quarant’anni di storia italiana come nessuno l’ha mai sintetizzata, e L’altra parte del mondo, gioiellino malinconico ossimoro di “m’ingrossava la cappella”.
Il ritmo di Pecorella, Stronzo e Noi come voi starebbe al piano di sopra non venisse dopo Stella di mare. Il settimo e ultimo pezzo è Camion, tecnicamente – dico del suono – il salto più alto dell’album.
Molto più di cambio del successivo Cambio, 1983 va recuperato a ogni mese di maggio. Mi aiuta quest’anno un dvd che mixa un paio di live a Roma e Milano.



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