Il presidente statunitense Obama ha inaugurato il suo secondo mandato parlando esplicitamente, durante il suo discorso d’insediamento, dei diritti dei «fratelli e delle sorelle gay» e l’America, a quarant’anni dalla decisione della Suprema Corte nel caso Roe v. Wade che ha legalizzato l’aborto nei primi tre mesi di gravidanza, si rivela nettamente pro-choice.
Questo è quanto emerge da tre diversi sondaggi condotti realizzato Nbc-Wall Street Journal, Pew Research Center e Gallup.
Dal sondaggio realizzato da Nbc assieme al Wall Street Journal emerge che il 70 per cento del campione è d’accordo con la decisione del 1973 della Corte Suprema che ha reso possibile l’aborto contro il 24 per cento degli intervistati che si dimostra in disaccordo: nel 1989 queste percentuali erano rispettivamente del 58 per cento e del 31.
L’aborto dovrebbe essere legale in tutti i casi per il 31 per cento del campione (questa percentuale era 27 nel 2003), nella maggior parte dei casi per il 23 per cento (17 per cento dieci anni fa), illegale con alcune eccezioni per il 35 per cento degli intervistati (-5 per cento rispetto al 2003) ed illegale senza eccezioni solo per il 9 per cento del campione (nel 2003 erano il 14 per cento degli intervistati).
Risultati simili emergono da un sondaggio del Pew Research Center secondo cui il 63 per cento del campione è d’accordo con la decisione della Suprema Corte che ha legalizzato l’aborto.
Gli statunitensi assegnano – rispetto al passato – meno importanza al tema dell’aborto. Il 18 per cento lo considera un argomento “critico” ma questa percentuale era il 28 per cento nel 2006. Il 27 per cento pensa che sia uno degli argomenti più importanti (38 per cento sette anni fa) mentre il 53 per cento crede che non sia un tema più importante di altri (32 nel 2006).
Nonostante gli americani siano nettamente a favore dell’aborto legale si dividono sulla sua moralità: il 47 per cento pensa che sia moralmente sbagliato, il 13 accettabile, il 27 non pensa che questa decisione abbia una valenza etica ed il 9 per cento crede che dipenda dalla situazione specifica.
I giovani sono più a favore della libertà di scelta rispetto agli anziani: il 68 per cento delle persone tra i 18 e i 29 anni è d’accordo con la decisione della Corte Suprema mentre solo il 52 per cento degli over 65 si dimostra a favore.
I pro-choice sono in netta maggioranza tra chi s’identifica nel partito democratico (74 per cento) e tra gli indipendenti (64 per cento) mentre sono in lieve minoranza tra i repubblicani (48 per cento).
Maggioranza di favorevoli alla libertà di scelta anche tra chi si professa cattolico (55 per cento), protestante (58 per cento) mentre percentuali più alte sono tra chi non s’identifica in nessuna religione (82 per cento).
Percentuali più basse a favore della decisione della Corte Suprema (ma sempre in maggioranza favorevoli) emergono da un sondaggio realizzato dall’Istituto di ricerca Gallup: il 53 per cento del campione, a distanza di quarant’anni, l’appoggia mentre il 29 per cento risulta contraria.
Secondo Gallup il 52 per cento degli statunitensi pensa che l’aborto debba essere legale in alcune circostanze, il 28 in tutte le circostanze mentre solo il 18 per cento pensa che debba essere illegale in ogni situazione. Nello specifico il 61 per cento degli intervistati pensa che debba essere legale nei primi tre mesi di gravidanza mentre il 31 è contrario: le percentuali a favore dell’aborto diminuiscono in caso l’interruzione di gravidanza debba essere praticata dopo i primi tre mesi.
Il 48 per cento s’identifica come pro-choice mentre il 44 si dichiara pro-life: maggioranza di pro-choice anche tra i cattolici (48 contro 45).
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