È un dato di fatto, per la prima volta negli Stati Uniti i disoccupati sono scesi al livello di prima della crisi della fine del 2008. Tg La7 ci informa che potrebbe essere la fine di un ciclo negativo, tant’è vero che le borse di tutto il mondo hanno festeggiato. Chissà, potrebbe essere un passaggio importante, quello tanto sospirato, che aiuterebbe un po’ tutti ad uscire, almeno in parte, dai guai.
Il vento della ripresa soffia e la crisi morde meno negli Stati Uniti e tanto basta ai mercati, almeno ad alcuni di essi, per prendere il volo: è record a Wall Street dove l’indice generale Dow Jones saluta il calo della disoccupazione superando, per la prima volta nella sua storia, quota 15 mila punti. L’economia statunitense ha generato 165 mila nuovi posti, sopra le attese degli analisti che ne avevano previsti 145 mila. I mercati si aspettavano un tasso di disoccupazione stabile al 7,6%. Il governo ha inoltre rivisto al rialzo i nuovi posti non agricoli generati nei due mesi precedenti.
È solo vana gloria? Difficile a dirsi.
Quando nel dicembre del 2008 i dipendenti newyorchesi della Lehman Brothers venivano buttati fuori, armi e bagagli dai loro uffici, tutti sapevano che la bancarotta globale dell’economia sarebbe finita dov’era cominciata: negli Stati Uniti. È presto per dire che questo momento è arrivato, ma non si può fare a meno di notare come alcuni segnali, dall’altra parte dell’oceano siano molto, molto positivi, al punto da influenzare i mercati e far toccare i livelli record alle borse. È soprattutto Wall Street a festeggiare, con una giornata storica che vede il Dow Jones oltrepassare per la prima volta i 15.000 punti. Il via libera agli investitori lo fornisce il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti sceso al livello più basso da quel dicembre nero.
Non era previsto. Come non era previsto che in un mese si creassero 165.000 nuovi posti di lavoro e che i dati della disoccupazione venissero ritoccati al rialzo. Spiazzati gli analisti che avevano presagito un miglioramento, ma non così accentuato e queste cifre sono una prova del buon lavoro della Casa Bianca e della ripresa dell’economia americana dopo la più dura recessione dal dopoguerra. Molto comunque resta da fare in tema di misure per la crescita e tagli equilibrati, per questo il presidente Barack Obama lancia l’ennesimo appello al Congresso, perché vari in tempi rapidi le misure necessarie per la crescita e la creazione più veloce di posti di lavoro. E perché sostituisca i tagli automatici alla spesa con un piano di riduzione del deficit che sia equilibrato. Un piano sul quale democratici e repubblicani non hanno ancora trovato l’accordo.
![L’America ha svoltato? phpThumb_generated_thumbnail](http://m2.paperblog.com/i/177/1777069/lamerica-ha-svoltato-L-vHzGol.jpeg)
Succede questo sotto le nubi europee , dati piovuti dritti e severi da Bruxelles, l’ennesima certificazione che per noi segnali di ripresa non ce ne sono, forse a fine anno, ma proprio, forse. Il tasso di disoccupazione nel 2014 sarà sopra il 12% . andrà insomma peggio di adesso, motivo per cui rasserenarsi è difficile. Mentre gli Stati Uniti esultano, l’Italia resta tra l’incudine e il martello. I dati del deficit/pil , il fatidico scompenso matematico, l’assillo del ragioniere, finalmente viaggiano e grazie a questa nota
![L’America ha svoltato? Ue: Italia migliora rapporto deficit-Pil: 2,9% nel 2013 e 2,5% nel 2014, ma disoccupazione crescera' al 12,2% nel 2014](http://m2.paperblog.com/i/177/1777069/lamerica-ha-svoltato-L-_SHr6M.jpeg)
E in questo turbinio di dati e rivalutazioni il periodo è cruciale, ma noi, non manchiamo di metterci in mostra per lo sport che riusciamo a fare meglio e cioè i dissidi e le baruffe politiche. Non si finisce di discutere sull’Imu che subito appare un’altra baruffa riguardante la convenzione per le riforme, che sembra fatta apposta per far litigare i due partiti maggiori. Il governo, reggerà alla prova della coesione? …e anche questo è Italia!