Magazine Per Lei
Quello che vorrei dire alla mia amica (che so che leggerà questo post perché li legge sempre), prima di iniziare a scrivere quello che mi passa per l'anticamera del cervello, è che la ammiro, che la abbraccio forte e che spero con tutto il cuore che tutto vada alla stragrande, perché se conosco qualcuno che ne sta passando e che ne ha passate tante da meritarsi una infinita gioia che duri per tutta la vita, quella è lei.
Il fatto è che la mia amica è incinta.
La mia amica.
La mia amica che ha circa la mia età.
La mia amica che, nonostante abbiamo molto scherzato sul fatto che se vivessimo sotto lo stesso tetto con tutta probabilità ne arriverebbe viva solo una alla fine della prima settimana, sento molto simile a me.
La mia amica aspetta un bambino ed io sono tanto, ma tanto contenta per lei.
Il fatto è che quando hai quindici/sedici anni tutte le tue amiche iniziano ad annunciarti di aver perso la verginità, e tu sotto sotto un po' ci rosichi. Soprattutto se sei una specie di "giovane tardona" che aspetterà ancora taaaanto prima di fare il grande passo.
Poi arrivi ai diciott'anni, prendi la patente ed inizia l'epoca degli incidenti. Sarà che vivevo in un paesino grande come uno sputo, nel quale la virilità si misurava in cavalli fiscali, ma dai diciotto ai venti è stato un autentico bollettino di guerra: non passava sabato che qualcuno non si spiaccicasse da qualche parte con l'auto. Tanto per dirvene una, c'era anche chi aveva iniziato a giocare a"nascondino" con le auto (immaginate un "tana libera tutti" contro un campanile con due Punto, una 306 ed un'Astra: sì, accadde veramente). In questo caso si rosica francamente meno.
Arrivando verso i venticinque inizia la fase delle relazioni serie, della quale tuttavia non ho mai sofferto, avendo proprio in quel periodo iniziato a cercar casa con Quello Giusto, alias FF. Forse ero io a far rosicare o forse dovrei solo tirarmela di meno.
La fase dei bambini non so se ce la faccio.
La fase della perdita della verginità è un conto (ti puoi sempre autoconvincere che forse ha ragione tua madre, perchè manco morta ti andrebbe di perdere la verginità con un motociclista stronzo e... oddio... maledettamente sexy), ma i bambini sono tutta un altro discorso. Non ti puoi convincere che i bambini siano qualcosa che non fa per te.
E poi c'è quella cosa che si chiama f_tt_to orologio biologico (un po' come avere impressa sul fondo - le chiappe- la data di scadenza: da consumarsi preferibilmente entro...) e che, per quanto tu possa essere una persona razionale e razionalizzare (appunto) che si tratta del retaggio di una società autarchica e semi-dittatoriale, sotto sotto ci pensi.
E poi c'è la questione che magari, quando eri una bimbaminkia, mentre le tue amichette limonavano nello squallore dei bagni del bowling, ci pensavi un pochino, al fatto che ti sarebbe piaciuto avere dei figli prima che questi ti chiedessero, in occasione del proprio quinto compleanno, come mai ti partano i denti sulla torta mente li aiuti a spegnere le candeline.
Questi sono pensieri irrazionali, che sotto sotto ti fregano.
Volendo essere razionali (invece), con calcolatrice alla mano, mi sale una depressione che...
Stando ai miei calcoli, che vi risparmio perchè già la mia socia ha subito la mia matematica della depressione ieri sera telefonicamente, anche ammettendo di iniziare la vita che vorrei domani mattina, un evento incintesco non sarebbe previsto prima dell'aprile del 2013.
Una vita.
Non me ne importa un fico secco della Nannini e degli pseudo-miracoli della medicina: tutti penseranno che io sia la zia dei miei figli. La via "vecchiotta".
E scusate se questa cosa mi fa pensare e mi deprime.
E scusate tanto se, come quando sei adolescente e solo ti azzardi ad avere qualche giorno di ritardo ti ritrovi magicamente circondata da una percentuale sconvolgente di donne incinte ad ogni angolo, così il mio Facebook pullula di bellissimi bambini appena nati.
E scusate se non sono una di quelle donne che, pur smaniando di mettere al rogo i maschilismi dell'età della pietra, non sogna una carriera con trasferte alle Bahamas e stipendi ad otto zeri.
E scusate se sogno torte di mele, l'ascolto di prime paroline, lavoretti di Natale, manine impiastricciate.
E scusate se vi dico chiaro e tondo che mi piacerebbe poter scegliere.
E scusate se questa cosa mi mette una certa dose di depressione addosso.
Vi prego, ditemi che non sono viziata. Ditemi per favore quanto io sia giovane e sconvolgentemente troppo sexy per...
La Redazione
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