Il più famoso ammutinamento della storia avvenne alla fine del XVIII secolo, il 28 aprile 1789 a bordo di un vascello che era partito alla volta di Tahiti, per una missione scientifica. L’impresa era guidata dal tenente di vascello William Blight e riuscì perfettamente ma durante la rotta di ritorno parte dell’equipaggio e alcuni ufficiali, insofferenti alle regole ed ancora ammaliati dalle disinibite bellezze tahitiane si ammutinarono e fecere ritorno nei Mari del Sud, rifugiandosi nell’Isola di Pitcairn, lasciando il comandante Blight e l’equipaggio rimastogli fedele su una lancia che incredibilmente riuscì a sbarcare su una colonia olandese.
La vicenda degli ammutinati del Bounty col tempo si è ammantata di leggenda e il cinema non si è fatto sfuggire una trama così intrigante e ha prodotto ben tre versioni di questa storia.

Nel 1962 si pensa ad un remake di questo classico intitolato Gli ammutinati del Bounty (il titolo originale è sempre Mutiny on the Bounty) e per la parte che fu di Clark Gable viene chiamato il divo del momento, Marlon Brando.
Il film doveva essere un kolossal di esotismo e avventure marinare diretto da Carol Reed ma il volitivo Brando impose a metà lavorazione un cambio di regia facendo assumere Lewis Milestone.

La pellicola fu girata nei luoghi che fecero da sfondo al fatto storico con grande profusione di bellezze tahitiane a far da comparsa; é noto che tra queste spiccassero le grazie di Tarita, che fece innamorare Marlon Brando e gli diede due figli. Per starle vicino il divo comprò l’atollo di Tetiaroa facendone il suo buen retiro.
Nel 1984 venne girato il terzo remake, Il Bounty (The Bounty): tra i tre è quello che ha minor fascino pur essendo il più fedele alla verità storica rivalutando il severo Blight, interpretato da Anthony Hopkins e descrivendo Christian come un personaggio che si lascia trascinare dagli eventi, ne veste i panni il sex-symbol degli anni ‘80, Mel Gibson.
Pubblicato nel 2007 su Alibi





