14/02/2016
Oggi tutti parlano d'amore, magari anche soltanto per dire che non è giusto parlarne solo oggi, però anche questi sedicenti anticonformisti si ricordano di dirlo appunto oggi: insomma è San Valentino ed in un modo o in un altro si parla di questo sui social, dunque parliamone!
Bene: San Valentino è un martire della chiesa cristiana, morto per la sua fede il 14 Febbraio del 273 dopo Cristo, patrono degli innamorati e degli epilettici, insomma di quelli fuori di testa, per dirla in breve e la cosa non vi stupisca: il santo non è patrono dell'amore, che è una parola dai molti e profondi significati e diverse sfaccettature, ma proprio solo degli innamorati e fa una differenza, anche notevole.
Consiglio la lettura di "Innamoramento e Amore" il celebre testo di Alberoni, per chi non lo conoscesse ancora, ma non soltanto, esiste infatti molta letteratura sull'argomento: uno dei problemi da affrontare consiste proprio nel fatto che nella nostra civiltà siamo abituati a parlare d'amore, molto più spesso e profusamente di quanto risultiamo poi capaci di amare nella realtà.
L'amore, come altri nobili valori, tipo onestà, libertà, etc. è una cosa di cui si parla molto, ma che si pratica poco.
L'innamoramento può svilupparsi in un rapporto d'amore, ma non è affatto detto: l'innamoramento è un tentativo se vogliamo, una sperimentazione di sé nel contesto di un rapporto profondo con l'altro. La capacità di amare invece è una caratteristica personale in larga misura indipendente dall'oggetto d'amore, ma piuttosto derivante dalla struttura psico-emozionale del soggetto che ama, tant'è vero che esistono molte persone che non riescono a raggiungere mai nella propria vita la maturità necessaria per provare un sentimento d'amore reale e profondo.
Ad innamorarci invece siamo buoni proprio tutti: non esiste una sola persona al mondo che non ci abbia provato almeno una volta ed allo stesso modo non ne esiste alcuna che non abbia almeno una volta fallito questo tentativo. Nessuno, compresi i casti, non è stato mai deluso!
Cosa ci fa innamorare?
L'innamoramento nasce talvolta inatteso, di sorpresa, ma perché nasca bisogna che sia primavera, nel senso metaforico del termine, vale a dire che la persona colpita dalla freccia di Cupido deve trovarsi in uno stato d'animo particolare ed in uno specifico momento della propria vita e della propria crescita individuale. La scelta di una persona, la chiave dell'attrazione può essere rappresentata da qualunque cosa, perfino da un dettaglio, di cui non riusciamo a renderci consapevoli, ma che possiede una particolare potenza evocatrice di alcuni nostri nuclei emozionali.
La persona di cui ci innamoriamo, soprattutto nelle fasi iniziali di innamoramento, viene infatti completamente trasfigurata dalle nostre proiezioni fantastiche e caricata di una serie di aspettative che soddisfano le esigenze, anche o soprattutto relative alla costruzione di una propria immagine personale.
Perché nascono le delusioni?
Diciamo che l'innamoramento può durare quando i due innamorati desiderano giocare allo stesso gioco, mentre di solito fallisce se le fantasie investite nella relazione sono troppo differenti ed incompatibili fra loro.
Non lo credereste, ma avviene proprio come per i bambini: se lui vuol giocare al dottore e lei alla maestra, i due possono andare d'accordo solo se sono disposti ad accontentarsi un pochino reciprocamente, se il gioco dell'altro alla fine li diverte comunque e se nell'ambito di ciascun gioco sia possibile scambiarsi qualche volta i ruoli!
L'esempio è un po' per ridere naturalmente, ma molto dipende dall'immagine che ciascuno desidera costruirsi di sé e dalle convalide che l'altro riesce ad offrire di questa immagine: se io voglio sentirmi una donna capace ed indipendente mi sarà difficile trovare punti di incontro con uno che vuol sentirsi forte, superiore e paladino di fragili pulzelle, magari un pizzico stupidine, a meno che... non siamo entrambi persone davvero intelligenti e capaci di ridere di noi stessi e giocarci un pochino sulle cose che capitano.
La delusione nasce dunque quando l'altro non sta al nostro gioco e non supporta e convalida l'immagine che noi abbiamo di noi stessi, né collabora al nostro benessere oltre i limiti per noi tollerabili, per cui non riusciamo ad adattarci in alcun modo e/o non riteniamo valga la pena di compiere sforzi di adattamento.
L'amore invece... è tutta un'altra cosa, ma ne parleremo un'altra volta: buon San Valentino a tutti!