Ci amiamo coi corpi premuti a muri del sonno
con l’amore che riposa per troppo tempo in un’idea,
noi figli del giorno dopo abbiamo addomesticato i sensi,
come se fossero dei cattivi leoni con voglie di cuore.
Non ci disse nessuno che c’è una direzione per l’occhio,
solo i sogni a renderci leggeri a volte i passi,
del turbamento nascosto solo una confessione
al Dio sempre ovunque ma mai visto dall’alma.
Fame, la fame ha spinto i desideri verso un dove,
fame d’amore,
fame di sesso,
fame di tutto,
e noi col cappio del cielo intorno al collo
stiamo ancora in fila per briciole di Eden
quelle che da un’eternità si sentono soltanto
nei rimpianti.