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L'angelo di Alfredo

Creato il 28 novembre 2011 da Robydick
L'angelo di Alfredo2011, Fabio Marra.
Lo scorso mese ho fatto un promo di questo film. Presentato al Festival di Roma, è in attesa di commercializzazione. Trascorsi i "tempi tecnici" necessari, il regista Fabio Marra mi ha messo in condizione di poterlo ammirare, quindi anzitutto lo ringrazio per la cosa. E' tra i miei Cult per i contenuti straordinari, una delle più belle storie, anche se drammatica, del nostro paese. Narra la vicenda di un italiano di cui andare estremamente orgogliosi: Angelo Licheri.
Non sto ancora a ripetere quanto scritto nel promo. Leggetevelo lì, è interessante ed è tutto materiale preso dall'ottimo sito ufficiale. Riporto solo le mie personali impressioni.
Io avevo 15 anni all'epoca, ricordo la vicenda come fosse ieri:
"Alfredo Rampi, detto Alfredino (Roma, 11 aprile 1975 – Vermicino, 13 giugno 1981), fu la vittima di un fatto di cronaca dei primi anni ottanta: intorno alle 19 di mercoledì 10 giugno 1981, cadde in un pozzo artesiano in via Sant'Ireneo, in località Selvotta, una piccola frazione di campagna vicino a Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega Roma sud a Frascati nord. Dopo quasi tre giorni di tentativi falliti di salvataggio, Alfredino morì dentro il pozzo, a 60 metri sotto la superficie.
La sua vicenda fu seguita in diretta dalle telecamere per le ultime 18 ore, e questa copertura giornalistica rese il fatto di vastissima notorietà presso l'opinione pubblica." (fonte wiki).
Ricordo come fosse ieri, anche se i dettagli ovviamente col tempo poi sfuggono. Sono trascorsi 30 anni precisi. Tra le immagini che ho nella memoria quelle del Presidente della Repubblica più amato di sempre, Sandro Pertini, che si recò sul posto e al solito portò la sua grandissima umanità. Ricordavo anche che ci furono diversi tentativi di calarsi nel pozzo, partendo da quello che la perforatrice scavò di fianco e che poté arrivare però fino a un certo punto. Dei tentativi di calarsi il più importante fu quello di un uomo minuto, non uno speleologo come gli altri né uno addestrato dei pompieri o della protezione civile, un uomo "qualsiasi" che comprese di poter fare qualcosa, ma non ricordavo il nome, non avevo più memoria dell'impresa che compì anche se fu coronata da una sconfitta. Questo meraviglioso documentario me l'ha ricordata, o meglio insegnata, illustrata in dettaglio con testimonianze, immagini di repertorio e non, tutto quanto occorre.
E' storia, non è uno spolier, e ci tengo un minimo a raccontarla.
Angelo Licheri era un uomo dal fisico perfetto, per quanto minuto. Di origini sarde ma residente nelle vicinanze di Vermicino, si recò da solo sul luogo. Alla moglie disse il classico "vado a prendere le sigarette", proprio così, e invece, superando anche con qualche astuzia tutti i posti di blocco, arrivò fino all'imboccatura del pozzo parallelo. Aveva le spalle large 30 cm, nessuno come lui era adatto a quel tentativo disperato. Alla fine gli diedero fiducia e lo calarono, a testa in giù, con una fettuccia per imbragare Alfredino. Giù dal pozzo parallelo, poi attraverso il pezzo orizzontale che lo collegava al pozzo artesiano, e lì comincia l'impresa. Stiamo parlando di un uomo dentro un budello dove scorre a fatica, a decine di metri di profondità. Non ha mai fatto nulla di simile, mai s'è allenato alla claustrofobia, in una postura dove bastano pochi minuti perché ti arrivi tanto di quel sangue alla testa da rendere la situazione insostenibile. Ma Angelo (che nome, certe volte capitano a proposito...) aveva un cuore ed una determinazione indescrivibili.
C'erano punti che nemmeno lui poteva passare indenne, il pozzo si stringeva mano a mano che si scendeva. Era coperto di abrasioni, le braccia protese in avanti. Ogni tanto urlava "alzatemi un po' e ricalatemi!", occorreva slancio per superare certi punti. Pensava che poi avrebbe potuto non risalire? Ho brividi e magoni anche ora mentre scrivo solo a pensare ad una simile situazione. Questa è Storia Vera, non fiction. Alle abrasioni si aggiunsero piccole fratture, rotture varie a causa delle strettoie, il suo corpo pareva modellarsi al budello che stava percorrendo. Alla fine arrivò da Alfredino, e... vorrei raccontarlo tutto questo documentario, minuto per minuto, ma forse non è il caso.
Il povero Alfredino è morto, il corpo venne poi recuperato. Se chiedete ad Angelo quale premio avrebbe voluto per la sua impresa la risposta è ovvia. Rifiutò la maggior parte dei riconoscimenti, tranne pochissimi. Non voleva essere definito eroe, ma lui lo è stato, è un EROE con tutte le maiuscole. Un'ora circa è durata la sua discesa, quando è risalito era in condizioni terribili, fisiche e morali. Ha toccato Alfredino, ci ha parlato, poi l'imbragatura per motivi successivamente analizzati non poté salvarlo. Lo aveva davanti, comprese che non poteva far nulla, lo salutò e si fece sollevare in superficie. Non è nemmeno possibile immaginare il suo dramma interiore... Eroe popolare, Eroe perdente, ha però fatto vincere all'umanità l'acquisizione di un Grande Uomo che ha dimostrato cosa sia il vero coraggio, la vera umanità, la determinazione.
Come dice wiki, fu il primo grande evento televisivo, oggi diremmo di "real-tv", con dirette che durarono giornate intere, tutta l'Italia era attaccata al televisore. Non fu, come si potrebbe pensare, una banale e morbosa voglia di vedere il dramma in diretta, io perlomeno non la ricordo così. Grazie alla televisione potemmo tutti vivere una vicenda incredibile da vicino. Certo, avremmo voluto un finale diverso, come spesso avviene nei film. Che foto quelle di Angelo appena torna in superficie, che dramma, tutta Italia pianse, si capì che altre possibilità non ce ne sarebbero state. Un solo altro tentativo di calarsi, ma Alfredino non emetteva più alcun suono...
Ci fu chi dubitò del fatto che Angelo riuscì a raggiungere veramente Alfredino. Persino un processo ne derivò. L'Italia è anche questa: processa i suoi eroi e mette al governo indagati e condannati per mafia. Stendiamo l'usuale velo, più che pietoso lo definirei schifato. Fortunatamente tutto si risolse positivamente. Quelli che, senza cognizione ed esibendo inutile perizia, si permisero di dubitare dell'impresa di Angelo sono stati messi a tacere dai fatti alla fine comprovati. Già da qualche anno nessuno più osa dubitare di quanto avvenne. Oggi con questo documentario gli viene reso definitivo Onore.
Guardatelo appena sarà possibile, una visione che cambierà la vostra vita. Se poi eravate già in "età cosciente" all'epoca a maggior ragione. In ogni caso, una storia e un personaggio che vanno tramandati anche a chi non c'era, ai nostri figli, nipoti. In quest'epoca, soprattutto per il nostro imbruttito paese, dove il successo arride a gentaglia che nemmeno mi perito di nominare, sapere che tra noi ci sono Uomini come Angelo Licheri è una ventata di gioia ed orgoglio.
Con l'occasione segnalo un link che mi ha fornito lo stesso regista dove si trovano le indicazioni per effettuare una donazione ad Angelo Licheri, che vive in condizioni fisiche ed economiche difficili.
http://www.langelodialfredo.it/donazioneperangelo/ .
Robydick
Immagini dal sito ufficiale del film.
L'angelo di Alfredo
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Altre immagini fornitemi:
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