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L’anniversario dei miei interessi

Da Flavialtomonte

Sono sicura che esiste la stagione giusta per scrivere ma – stando alle statistiche d’archivio – è in questi ultimi tre mesi che il mio tasso di pubblicazione arriva a quota 12 articoli mensili. In realtà, la mia attività da scrittrice (se così si può definire) ha un proseguo anche fuori da qui: ultimamente sto dedicando parte del mio tempo alla scrittura di un ipotetico libro. Non sono scaramantica ed è per questo che lo dico. Impiego almeno cinque ore settimanali, tra le undici di sera e mezzanotte, l’ora in cui non ci si sente spensierati.

Le giornate a Ferrara, scorrono innocenti, indiscrete anche quando la pioggia bagna il tetto sporgente di una casa abbandonata che funge da decoro al naturale paesaggio fuori dalla finestra della mia stanza. Forse il 7 ottobre andrò al festival di Internazionale che si terrà proprio qui, tra un teatro e un giardino, tra un istituto e un museo. Molto probabilmente non ne parlerò, non amo la cronaca, le ricette, il découpage e i fumetti che non rientrano tra le mie passioni. Ecco, forse oggi non saprei esattamente di cosa parlarvi. 

A volte penso che la storia si ripete, e che tende ad andare in avanti. In avanti ci sono una moltitudine di strade ma solo una è quella corretta. Per questo hanno inventato il sudoku: per tenerci allenati e attenti a non sbagliare neanche un numero, significativo per arrivare alla conclusione.
(Il cuscino su cui sono seduta ha cominciato a cedere la morbidezza alla sedia che con fare serioso mi invita a proseguire)
La storia non è già scritta, viene pubblicata in seguito agli eventi, non si ripete. Siamo secoli, ogni uomo è un secolo, e ogni secolo è scritto da più uomini che compongono un’intera testimonianza. Siamo protagonisti degli anni e antagonisti della vita degli altri, costruiamo la nostra strada preparandola al peggio e progettandola al meglio. E il nostro secolo non corrisponde a un destino, né tanto meno a una sola missione. Sono tante e di senso compiuto.

L’anniversario dei miei interessi è quel percorso di storia che ho tracciato da quando sono nata ad oggi. Un percorso che apparentemente sembra ripetersi negli interessi che hanno coinvolto la mia parte emotiva, come il teatro, in cui quelle vecchie sembrano scansare quelle nuove e quelle abbandonate sembrano riemergere senza convocazione. L’anniversario dei miei interessi ha un tempo limitato, perché ciò che viene definito “passione” in realtà è solo un vizio, un bisogno che tende al declino: la rivendicazione delle nostre abilità con dietro la data di scadenza. Il vero interesse è invece quello alla vita, un lavoro a tempo indeterminato che non si stanca mai e non pretende di oltrepassare il secolo. 

 


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