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L'anno sabbatico

Creato il 10 settembre 2010 da Lanterna
Ebbene sì, ho ripreso a lavorare da 5 giorni e già fantastico di un anno sabbatico. Da sola basterei a sfatare tutte le leggende sul laborioso Nord.
Ma il fatto è che non è la voglia di fare a difettarmi, tutt'altro. Se mi prendessi un anno sabbatico (e non è detto che prima o poi non lo faccia, quando ci saremo un po' sistemati economicamente con la fine del nido), non sarebbe per far nulla ma per fare tutto quello che oggi non è il lavoro per cui vengo pagata.
Se potessi prendermi un anno sabbatico, per tutto quell'anno fingerei che il mio lavoro fosse un altro: la sceneggiatrice, magari, o la scrittrice, o la content manager, o qualsiasi altra cosa che io sappia fare bene.
Per un anno intero studierei, mi documenterei, raccoglierei materiale e scriverei. Non come hobby, ma come se da questo potesse dipendere il mio mantenimento. Prenderei contatti, manderei materiale, andrei a fare colloqui.
Rimpinzerei quella che Stephen King chiama "la cassetta degli attrezzi dello scrittore": guarderei film e serie TV di ogni genere, leggerei i saggi più disparati (per esempio, quest'estate ho letto una storia dei servizi segreti israeliani e progetto di leggere qualche articolo sui Sarmati), mi piazzerei nelle sale d'aspetto per ascoltare le storie della gente, dormirei un sacco per trarre spunto dai miei sogni (quest'estate per almeno una settimana ho sognato qualcosa di interessante ogni notte - ovviamente ho smesso appena messo piede in Padania), ascolterei un sacco di musica e andrei a spasso con i miei bambini, perché è capitato spesso che stando con loro imparassi o notassi qualcosa di nuovo. E sentirei di più i miei amici, che mi raccontano sempre qualcosa che non so e che mi arricchisce.
Poi, per carità, tornare alle scartoffie inutili della burocrazia mi rattristerebbe. Ma penso che un "pieno" del genere basterebbe a ricaricarmi per una decina d'anni, anche se i miei sforzi non approdassero a nessuna collaborazione.

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