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L’ansia di scrivere è come un regalo tra le braccia

Creato il 04 maggio 2011 da Andreapomella

L’ansia di scrivere è come un regalo tra le bracciaNel pomeriggio inoltrato osservo mio figlio che gioca sul pavimento, su una grande coperta verde acido stesa ai piedi della libreria. Si muove gattonando, corre dietro a un roller che emette una musica caraibica. Sembra eccitato dagli effetti sonori del gioco e dal fruscio sul pavimento, lo insegue come se fosse una preda succulenta, o come se in esso fosse contenuto il segreto della sua felicità. Il suo stato d’animo quando insegue i giocattoli è simile a quello che mi fa sedere davanti al portatile per scrivere. Penso che non ci sia nulla di diverso tra la sua eccitazione e la mia, tra la sua ricerca della completezza interiore attraverso il gioco e l’idea festosa, ricreativa, che ho io della scrittura. Nei suoi grandi occhi luminosi e sgranati, la boccuccia avviticchiata in una smorfia competitiva, riconosco lo stesso desiderio che mi spinge verso la scrittura. Scrivere è per me come gettarmi fra i cavalloni del mare, con l’impressione allegra di annegare mille volte al giorno e di riemergere altrettante volte, ogni volta meno appagato di prima. Mi sento molto lontano da certi schemi romantici che vedono la creazione come sofferenza e tribolazione. La mia idea di vocazione letteraria è molto simile alla frenesia che muove il mio piccolo quando sgambetta con mani e piedi incontro a un giocattolo cantilenante. L’ansia di scrivere è come un regalo tra le braccia ancora da scartare.


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