L’antica Damasco e i barbari suicidi del Nuovo Ordine Mondiale

Creato il 18 luglio 2012 da Maria Carla Canta @mcc43_

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E’ stata una lunga preparazione. La resistenza opposta dai libici e da  Gheddafi ha rallentato il progetto Siria, ma il tempo potrebbe aver  indebolito il governo siriano con le sanzioni economiche e logorato il morale, certo ha permesso di schiacciare Russia e Cina sempre all’opposizione in Consiglio di Sicurezza. Le scadenze in agenda sono molte e  Israele freme: c’è da affrontare la questione Iran.
Allora, dalla cabina di regia del Nuovo ordine mondiale – l’empireo sopra la Casa Bianca – è risuonato il  rumore della tavoletta che avvia la realizzazione di una nuova scena del film geopolitico. Ciak, si gira.

- 14 luglio, il sito dell’agenzia notizie siriana Sana viene hackerato, unica fonte delle notizie riportate dai media sono i  gruppi ribelli armati. “Massacro” è la parola, massacro di civili nella città di Tremesh. In seguito dovrà trapelare che si è trattato di uno scontro  di due fronti armati; con vittime civili certamente poiché la collaudata tattica dei rivoltosi  è asserragliarsi fra le case. Ma pochi leggono gli articoli di rettifica e restano nella mente i titoli fuorvianti.

- 17 luglio: i ribelli dichiarano l’inizio dell’Operazione Vulcano per la “liberazione” di Damasco. Avvengono pochi scontri, gli insorti minacciano i negozianti perchè abbassino le serrande, il governo chiede agli imam di un quartiere di consegnare i terroristi, si tratta una tregua che i ribelli non rispettano.
Il sito dell’agenzia Sana è bloccato nuovamente per qualche ora; si moltiplicano le dichiarazioni preoccupate su armi chimiche che “il governo siriano potrebbe usare”. Il ministro della difesa inglese William Hague twitta: I saw footage of how #Assad forces are shooting at civilians fleeing over the border. One victim – a pregnant woman.  Questo appello alle emozioni è’ un chiaro segno che si sta lanciando un’offensiva mediatica forsennata.
Sostanzialmente non è accaduto nulla di più grave del doloroso consueto, ma viene creata l’aspettativa nell’opinione pubblica di essere ormai alla “finale resa dei conti”.
Intanto Kofi Annan è a colloquio da Putin e parlano del suo piano di pace …

- 18 luglio: La mattina inizia tranquilla, lo dimostrano immagini in stream della città; poco prima di mezzogiorno un terrorista suicida si fa esplodere nella sede dove si tiene una riunione del Governo sulla sicurezza. Il ministro della difesa Gen. Dawood Abdullah Rajiha e altre personalità, fra le quali il cognato di Assad, rimangono uccise, molti i feriti.

L’AGI agenzia giornalistica italiana si distingue per livido cattivo gusto: “strage di gerarchi”. L’immaginario del nostro paese è ancora ossessionato dal suo passato fascista

Per un attentato di questa portata l’ UNSMIS , United Nations Supervision Mission in Syria, comandata dal generale Robert Mood, e il Consiglio di Sicurezza ONU che l’ha inviato, dovrebbero dare spiegazioni ed esprimere cordoglio. Ricordate le reazioni per l’attentato dell’11 settembre?
Come ci si può rallegrare di un suicidio islamista in Siria pensando alle vittime di New York, Madrid, Londra?
Come si può accanirsi a proteggere le nostre città dal terrorismo islamico, dalla jihad, da AlQaeda e poi agire ovunque in modo da aprire loro la strada?

 Il nord del Mali, attraverso il movimento di liberazione MLNA dei Tuareg, aveva chiesto all’Onu di essere riconosciuto come nazione indipendente per uscire da uno stato al quale storicamente non è mai appartenuto e nel quale era stato inglobato contro la volontà dei suoi abitanti. L’Onu è rimasto sordo,  lasciando che vi s’introducessero le bande dell’Aqmi che commerciano in armi e droga, terrorizzano la popolazione, rapiscono gli stranieri.

Immediatamente William Hague dichiara che l’attacco suicida dimostra la necessità di una risoluzione ONU per chiudere la crisi siriana. Infatti, tempismo non sorprendente, oggi il Consiglio di sicurezza Onu si riunisce per votare la prosecuzione della missione UNSMIS e la richiesta di nuove sanzioni  da imporre alla Siria. La Russia si era dichiarata contraria.
L’accelerazione e la drammaticità imposte dall’attacco suicida rendono questa seduta del Consiglio di Sicurezza altrettanto cruciale e determinante quanto quella di marzo 2011 che decretò la no fly zone sulla Libia, ponendo di fatto le premesse per l’aggressione al paese.

A pochi messi dalle elezioni americane Barack Obama è al di  sotto del 50% di consensi (ved Gallup), percentuale che storicamente rende improbabile  la sua rielezione.
Ancora una volta  Washington  ricorre per consenso interno allo stereotipo americano dell’ “arrivano i nostri”? Ovviamente secondo la definizione di  responsability to protect ?

*****

Un tweet da Damasco :
“Ministry of information organizing a tour for journalists inside #Damascus and I am heading there now”
Sì il Governo siriano risponde così  a Leon Panetta che dagli Usa sostiene: “a Damasco violenza fuori controllo” .
Ma chi scriverà i risultati del tour? E sopratutto chi lo leggerà?

Damasco ora locale 17h12′


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