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L'antiquo valor nè l'italici cor non è ancor morto.

Creato il 12 novembre 2011 da Vpostulato @luballets
Carissimi...
Ormai è fatta. Insomma qui non so se ci rendiamo conto... Io sono nato nel 1985, narrerò l'esistenza di cose di cui già si sta perdendo il ricordo. Ma l'età della consapevolezza è arrivata in media a 15 anni. Posso perciò dire senza indugio che io non conosco un'Italia diversa da quella governata da Berlusconi. Da oggi tutto sta per cambiare... I problemi restano, la mentalità comune è rovinata e rallentata... Ma qualcosa sta per cambiare. La cosa mi sorprende...
Lo splendido intervento di Benigni al Parlamento mi ha ricordato ancora una volta la nostra storia. Tornerà il tempo in cui in presenza dei nostri grandi partner internazionali non avrò motivo di vergognarmi.
Del resto io sono sempre stato soggetto ad un fascino squisitamente eurocentrico. Corro troppi rischi nel dire che l'Italia avrebbe, nel mio progetto di fantapolitica, un ruolo dominante? La differenza tra me e coloro che paventavano un mondo che ci derideva come migliore è il mio nazionalismo. D'altronde questa è ormai una parola erroneamente collegata ad ambienti di cui non condividiamo le idee o alla Santanchè e a Ferrara. Esiste un nazionalismo dignitoso, un nazionalismo fiero, che troppe volte abbiamo abbandonato in nome di una moda del momento. Insomma... Come tutte le mode passerà e tutti si caricheranno sul carro dei vincitori. Vi ricordate l'antiamericanismo di sinistra ai tempi di Bush? Dov'è finito? Certo le cose sono cambiate per certi ambienti da quando al suo posto c'è un uomo di colore, ma gli Stati Uniti sono gli stessi di prima. Allo stesso modo passerà l'antitalianità con il passare di Berlusconi. Ma forse no... L'antitalianità e l'avversione per il governo centrale è consustanziale con l'essere italiani... Staremo a vedere.
"L'antiquo valor nè l'italici cor non è ancor morto". La Storia sta dando una possibilità al popolo italiani di riscattarsi dalle colpe accumulate. Se non coglierà l'occasione stavolta non ne avrà altre. Ma questo valore io lo vedo, lo riconosco, non posso dubitarne ora. Quindi rinnovo il mio appello di ieri: posiamo il criticismo sagace per un attimo, non rendiamoci schiavi dello stesso anche in assenza di Berlusconi. Quanti di noi, all'arrivo delle elezioni, ritornerà alle sciocche lotte intestine alla sinistra, agli idealismi appassionati senza compromessi, alle terrificanti discussioni su cose di secondo piano, come in passato? Tre punti per iniziare: patrimoniale, legge elettorale e costi della politica (anche quella provinciale e regionale). Non smetterò mai di ripeterlo. Quando voterò vorrei anche poter sapere chi andrebbe ai vari ministeri, perchè io facce come Brunetta, Sacconi e la Gelmini non voglio più vederle.
In attesa delle dimissioni. Non ti perdoniamo. E smettila di farlo come fosse un regalo. Non avresti potuto fare altrimenti.

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