L'antropologia culturale di Focus Junior: il napoletano è cafone

Il blog fanpage riporta una curiosa interpretazione d'antropologia culturale, pubblicata sull'ultimo numero di Focus Junior. L'intenzione del periodico era quella di raccontare ai bambini l'esistenza e la diffusione dei dialetti, che convivono con la lingua italiana.

Bene, lodevole iniziativa. Se non fosse che, come al solito, anche nella divulgazione, si cade nella solita squallida coreografia di luoghi comuni. Ed il napoletano viene rappresentato come un cafone, camicia aperta e barba di qualche giorno.

Poco importa ai redattori di Focus Junior, che la Campania sia patria di importanti ed affermati stilisti (a proposito, le cravatte del napoletano Marinella vengono esportate in tutto il mondo e costituiscono un'eccellenza del made in Italy, così come la produzione di Alessandro dell'Acqua o RoccoBarocco), i napoletani continuano ad assumere, nell'immaginario a nord del Garigliano, l'aspetto di rozzi terroni poco inclini al vestire e a comportarsi bene. Un simpatico gretto fenomeno da baraccone.

L'impressione è che in questo paese, di pregiudizi ed etichette preconfezionate, ognuno assuma un ruolo predefinito nel palcoscenico dell'essere. I terroni, mafiosi, cafoni, monnezzari, non potranno mai essere altrimenti. E a loro lo si dice da piccoli. Non sia mai che imparino ad essere altro...