I Quattro cavalieri dell’Apocalisse secondo la visione di Duhrer
C’ è un sottile filo che sembra collegare avvenimenti distanti nel tempo, legati a predizioni sul futuro dell’umanità e collegate a visioni mistiche sia in forma di rivelazione (l’esempio classico è L’Apocalisse di San Giovanni), che in forma di apparizioni, legate alla figura della Vergine Maria.
Un filo che passa attraverso le terribili immagini evocate da San Giovanni quasi 2000 anni addietro e gli inviti fatti dalla Vergine alla preghiera, alla penitenza attraverso le sue apparizioni che la stessa chiesa ha riconosicuto come autentiche (Fatima, La Salle e Lourdes, solo per ricordare le più famose)
Se il messaggio dell’Apocalisse di San Giovanni può apparire confuso e contraddittorio, per la sua caratteristica specifica oscura e allegorica, in cui le visioni appaiono legate a caratteristiche fortemente simboliche, come la bestia, i cavalieri dell’Apocalisse, i sigilli eccetera, le apparizioni Mariane hanno invece una costante che è comune alle stesse, ovvero il messaggio della richiesta di conversione, di preghiera, di riconoscimento attraverso l’umiltà della potenza di Dio.
Prima di addentrarci su questo terreno minato già in partenza dalla presenza, in ognuno di noi, della scintilla della fede, occorre far caso alla coincidenza che più ricorre nelle apparizioni stesse, cioè il fatto che la stragrande maggioranza di loro sia legata temporalmente ad un arco storico che va dai primi dell’ottocento alla prima metà del novecento, escludendo però così altre apparizioni su cui molto si discute, come quelle di Medjugorje, nella ex Jugoslavia o quelle di Grushew, in Ucraina e di molte altre ancora al vaglio delle autorità ecclesiastiche.
Le apparizioni Mariane, nel corso della storia, sono più di 1500; quelle ben documentate, quelle ritenute dalla chiesa autentiche viceversa sono davvero poche, e sono state sottoposte, com’è giusto che sia, a studi approfonditi e indagini prima di essere definite autentiche.
Altra costante, è il momento storico in cui l’Apocalisse viene scritta e in cui avvengono le apparizioni Mariane; sono momenti cruciali per il popolo dei credenti, momenti di grave difficoltà in cui la fede è messa a dura prova.
Così San Giovanni scrive le sue rivelazioni (Apocalisse significa proprio questo) più o meno sul finire del primo secolo dopo Cristo, durante la dominazione dell’imperatore Domiziano, che coincide con il momento di massima persecuzione del popolo cristiano e nasce quindi anche dal bisogno di confortare lo stesso popolo, smarrito e sottoposto ad una dura repressione.
Il linguaggio di San Giovanni è quindi rivolto al gregge, intimorito, e si carica di speranza di riscossa, attraverso la visione di un futuro in cui Gesù, figlio dell’unico Dio, guiderà le armate del bene contro la bestia, fino alla battaglia dell’Armageddon, quando Gesù stesso guiderà il suo popolo all’inevitabile vittoria sul signore del male, che culminerà con lo sprofondamento dello stesso in una prigionia di mille anni, durante i quali lo stesso gesù sarà chiamato a governare il mondo.
Il linguaggio di San Giovanni è simbolico, è espresso per allegorie, per visioni inquietanti e oscure; non va dimenticato che l’uomo parla XX secoli addietro, che quindi le sue visioni sono legate alla sua cultura.
Quando San Giovanni parla dei cavalieri dell’Apocalisse, da una visione di quello che lui vede e interpreta; immaginiamo, per esempio, che il santo veda una bomba esplodere, oppure un aereo bombardare o un mitra sparare. Che spiegazione può dare un uomo che vede combattere i suoi simili con le spade coperti solo da leggere armature?
Quindi le sue visioni offrono una doppia chiave di lettura, profetica da un lato, pastorale dall’altro.
Le visioni ammoniscono l’uomo sul suo futuro, mentre hanno contemporaneamente la funzione di rincuorare e animare il popolo dei fedeli smarrito.
Le visioni Mariane, in qualche modo, hanno la stessa funzione; il comportamento dissennato dell’umanità offende Dio, la Vergine, quindi, invita alla preghiera e alla redenzione, utilizzando anche il mezzo della profezia per mettere in guardia l’umanità.
La Vergine appare a Bernadette Soubirous l’ 11 febbraio 1858; siamo a Lourdes, piccolo centro situato sui Pirenei e il luogo deputato è una piccola grotta a Massabielle, una località poco fuori il paesino.
La giovane Bernadette, che ha appena 14 anni, è figlia di povera gente, non è istruita e sicuramente appartiene a quella categoria degli umili ai quali Gesù ha rivolto il suo messaggio di salvezza; la continuità è quindi evidente, il messaggio della Vergine deve arrivare ai prediletti da Dio, gli umili, coloro che erediteranno il regno dei cieli.
La Vergine parla alla ragazza per 18 volte, da giovedì 11 febbraio 1858 fino a giovedì 16 luglio 1858, con parole molto forti, ripetute mille volte dalla giovane Bernadette nel corso degli interrogatori che seguirono le apparizioni. Le frasi “Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Andate a baciare la terra in penitenza per i peccatori!” sono un chiaro monito all’umanità.
La vicenda di Bernadette è nota a tutti, il suo percorso anche, a partire dallo scetticismo con cui venne accolta la sua rivelazione delle visioni della “bella signora” fino alla scoperta della sorgente miracolosa e ai miracoli che seguirono.
Il percorso umano di Bernadette è fatto anche di dolore; la veggente morirà infatti a soli 35 anni il 16 aprile 1879, secondo quanto la stessa Vergine le aveva predetto.
Una costante, anche questa, che ritroveremo in altre apparizioni Mariane, ovvero la morte precoce di molti veggenti, quasi un simbolo della sofferenza sulla terra ripagata però con la vita ultraterrena.
Se l’apparizione Mariana di Lourdes è avvenuta in un momento storico particolare, con la Francia scossa dalla disastrosa guerra con la Prussia, l’avvento della Comune e i successivi disordini, quindi in un momento di grave crisi della fede, quella di Fatima riveste ancor più importanza, ammesso che si possa fare una classificazione tra loro.
Siamo nel 1917, con il mondo intero scosso dalla drammatica guerra che sconvolge da tre anni sopratutto l’Europa; milioni di morti, carestia, fame, dolore, sono i risultati ancora una volta di quella che la Vergine chiama follia umana.
Francisco e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia dos Santos (10 anni), il 13 maggio 1917,tre pastorelli, vedono la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario; la visione della signora assomiglia per molti versi a quella di Bernadette, difatti la signora invita i tre pastorelli a presentarsi il 13 di ogni mese nello stesso posto, cosa che avvenne fino al 13 ottobre dello stesso mese.
E’ un’apparizione Mariana, difatti la signora alla domanda di Lucia “Da dove venite?”, risponde con un “Vengo dal cielo”
Inizia così una serie di colloqui tra la Vergine e i tre pastorelli, che saranno caratterizzati, a differenza di quelli di Bernadette a Lourdes, da visioni; in una di queste la Vergine mostra ai tre ragazzi uno squarcio della vita ultraterrena, come ricorderà Lucia nelle sue memorie:
“La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento“
Anche in questo caso la Vergine ammonisce l’umanità, invitandola a lasciare la via del peccato, profetizzando che ben presto due grandi avvenimenti avrebbero colpito, come calamità, le genti della terra.
Le rivelazioni della Vergine verranno ricordate come i “Tre segreti di Fatima“, anche se è improprio parlare di tre messaggi distinti, visto che il dialogo tra la Vergine e i tre pastorelli avviene con un unico filo conduttore, la redenzione dell’umanità attraverso la preghiera e l’espiazione.
Più che di dialogo, quindi, si può parlare di un monologo, nel corso del quale la Vergine mostra dapprima la sorte che attende i peccatori che non si sono pentiti attraverso la visione dell’inferno, passando poi attraverso la rivelazione del dolore portato dal comunismo ateo al Signore stesso.
Come ricorda sempre suor Lucia, la Vergine dice:
“Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace “.
La Vergine come apparve a Lourdes, secondo la descrizione di Santa Bernadette…. … e la Vergine di Fatima come apparve ai tre pastorelliAncora una volta va notato il collegamento con l’Apocalisse, attraverso la descrizione dei lutti provocati da una guerra che devasterà il mondo.
Non è difficile trovare un continuum tra la bestia e il comunismo, tra le forze del male e l’ateismo.
Sulla terza parte del messaggio, divenuto famoso come il Terzo segreto di Fatima, si è molto parlato e scritto,quindi evito qualsisi accenno perchè in questo tema specifico può valere tutto e il contrario di tutto; ci sono le parole di Suor Lucia a dare un punto fermo alla vicenda, e in mancanza di prove ulteriori esse sono da ritenere quelle valide.
Anche la sorte dei tre pastorelli fu simile a quella di Bernadette; se è vero che Suor Lucia ha vissuto una lunga vita, lontano dai riflettori, spegnendosi nel 2005 alla veneranda età di 98 anni dopo una vita vissuta in meditazione e preghiera, sorte diversa toccò a Francisco Marto e Giacinta Marto ; il primo morì il 4 aprile 1919, per le conseguenze dell’epidemia di spagnola che devastò l’Europa, all’età di 11 anni, mentre Giacinta morì a Lisbona, 20 febbraio 1920, anche lei per i postumi della terribile epidemia.
Bernadette, Francisco, Giacinta; vite brevi, caratterizzate dagli straordinari eventi dei quali furono testimoni, che conservarono, nei momenti ultimi della loro vita, un’invidiabile serenità, un’accettazione della sofferenza che ha davvero del miracoloso.
La Salette, Francia, 19 settembre 1846; siamo nel dipartimento d’ Isere, vicino Corps.
La scena vede presenti,ancora una volta, due pastorelli analfabeti, Maximin Giraud di 11 anni e Melània Calvat di 15.
I due ragazzi vedono una giovane signora dagli abiti splendenti china su una roccia, con la testa tra le mani che piange.
La signora dice di essere la Vergine e racconta nella lingua locale di essere venuta per mettere in guardia l’umanità dalla sua empietà, racomandando la preghiera per poter evitare l’ira di Dio.
Come riferirà la giovane Melania, la Vergine affida un messaggio profetico alla ragazza, nel quale vaticina il futuro dell’umanità:
“……Nell’anno 1865 si vedrà l’abominio nei luoghi santi; nei conventi i fiori della Chiesa saranno putrefatti e il demonio diventerà come il re dei cuori.
Coloro che sono a capo delle comunità religiose si guardino dalle persone che esse devono ricevere, perché il demonio userà tutta la sua malizia per introdurre negli ordini religiosi delle persone dedite al peccato, perché i disordini e l’amore dei piaceri carnali saranno diffusi su tutta la terra.
La Francia, l’Italia, la Spagna e l’Inghilterra saranno in guerra: il sangue scorrerà per le strade; il francese combatterà contro il francese, l’italiano contro l’italiano, vi sarà poi una guerra generale che sarà spaventevole. Per qualche tempo Dio non si ricorderà piú della Francia né dell’Italia, perché il Vangelo di Gesú Cristo non è piú conosciuto.
I malvagi userano tutta la loro astuzia; ci si ucciderà, ci si massacrerà reciprocamente perfino nelle case….(….)
Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesú Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto.
Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesú Cristo sarà servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la carità.
I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtú di Gesú Cristo.
Il Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli operai di Gesú Cristo e perché gli uomini vivranno nel timor di Dio.
Questa pace tra gli uomini non sarà lunga: venticinque anni di abbondanti raccolti faranno loro dimenticare che i peccati degli uomini sono causa di tutte le pene che arrivano sulla terra “.
Mariette Beco, protagonista dell’apparizione di Banneux
Un messaggio chiaro e forte, con una parte ancor più ammonitrice e che ci riporta ancora una volta alla visione apocalittica di San Giovanni, visione che collima in diversi punti con quella dell’evangelista, e che ha davvero molti punti in comune con le predizioni della Vergine a Lourdes e a Fatima:
“Un precursore dell’anticristo, con le sue truppe di parecchie nazioni, combatterà contro il vero Cristo, il solo Salvatore del mondo, egli spargerà molto sangue e vorrà annientare il culto di Dio per farsi guardare come un Dio.
La terra sarà colpita da ogni sorta di piaghe, (oltre la peste e la carestia che saranno dovunque), vi saranno delle guerre fino all’ultima guerra, che sarà allora fatta da dieci re dell’anticristo, i quali re avranno tutti lo stesso progetto e saranno i soli a governare il mondo.
Prima che ciò succeda vi sarà una specie di falsa pace nel mondo; non si penserà che a divertirsi; i malvagi si abbandoneranno a ogni sorta di peccato; ma i figli della Santa Chiesa, i figli della fede, i miei veri imitatori crederanno nell’amore di Dio e nelle virtú che mi sono piú care. “
Sembra davvero un’anticipazione della venuta di Hitler e dell’ascesa del nazismo.
La parte più importante, comunque, rinvia ancora una volta all’Armageddon, allo scontro finale tra il bene e il male:
“Sarà durante questo tempo che nascerà l’anticristo da una religiosa ebrea, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente, il padrone dell’impurità; suo padre sarà Vescovo, nascendo vomiterà delle bestemmie, egli avrà dei denti, in una parola sarà il diavolo incarnato; egli lancerà delle grida spaventose, farà dei prodigi, non si nutrirà che di impurità.
Egli avrà dei fratelli che, sebbene non siano dei demoni incarnati come lui, saranno dei figli del male; a dodici anni essi si faranno notare per le prodi vittorie che otterranno; presto essi saranno ognuno alla testa degli eserciti assistiti dalle legioni dell’inferno.
Le stagioni saranno cambiate, la terra non produrrà che frutti cattivi, gli astri perderanno i loro movimenti regolari, la luna non rifletterà che una debole luce rossastra; l’acqua e il fuoco daranno al globo terrestre dei movimenti convulsi e degli orribili terremoti che inghiottiranno delle montagne, delle città.
Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’anticristo. I demoni dell’aria con l’anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli uomini si pervertiranno sempre piú.
Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità.
Io rivolgo un appello urgente alla terra; Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e vero Salvatore degli uomini; Io chiamo i miei figli , i miei veri devoti, quelli che si sono dati a Me perché io li conduca dal Mio divin Figlio, quelli che Io porto, per cosí dire, nelle mie braccia, quelli che sono vissuti del Mio Spirito; infine Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesú Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell’umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo.”
Ecco dunque che la visione di La Salette assume un aspetto unico: mentre a Lourdes e a Fatima la Vergine ha parlato del futuro prossimo, anticipando le sofferenze della prima guerra mondiale, dell’ascesa del comunismo e profetizzando i lutti della seconda guerra mondiale, a La Salette profetizza gli ultimi giorni, in una visione davvero apocalittica del futuro dell’umanità.
Molti sono i punti di contatto con l’Apocalisse, tanto da sembrare, se fosse necessario, una conferma dei tristi tempi che attendono l’umanità in mancanza di una conversione e dell’abbandono della strada del peccato.
Troviamo un’anticipazione, che è poi una conferma delle parole di san Giovanni, nell’ultima parte della profezia:
“Chi potrà vivere se Dio non diminuirà il tempo della prova ?
Dal sangue, dalle lacrime e dalle preghiere dei giusti Dio si lascerà placare; Enoch ed Elia saranno messi a morte; Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo cadrà e distruggerà tre città; tutto l’universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro.
È tempo, il sole si oscura; la fede sola vivrà.
Ecco il tempo, l’abisso si apre.
Ecco il re delle tenebre.
Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatore del mondo.
Egli si alzerà con orgoglio nell’aria per andare fino al Cielo; egli sarà soffocato dal respiro di San Michele Arcangelo.
Egli cadrà e la terra che da tre giorni sarà in continue evoluzioni, aprirà il suo seno pieno di fuoco; egli sarà sprofondato per sempre con tutti i suoi nei baratri eterni dell’inferno.
Allora l’acqua e il fuoco purificheranno la terra e consumeranno tutte le opere dell’orgoglio degli uomini e tutto sarà rinnovato: Dio sarà servito e glorificato. “
Da notare l’accenno a Roma pagana che sparirà, visione contenuta anche nelle profezie di San Malachia,
“Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen.”
Abbiamo quindi visto come ci sia davvero un filo che congiunge 2000 anni di storia, dall’Apocalisse alle visioni di Lourdes, Fatima e La Salette, solo per citare naturalmente le più famose, così come c’è lo stesso filo a collegare le visioni apocalittiche alle varie profezie di religiosi come Malachia, La monaca di Dresda e altri.
Se nel caso delle profezie dei religiosi c’è la possibilità di un ‘interpretazione del testo apocalittico mediata dalla personale storia e cultura dei vari profeti in abito talare, in possesso quindi di una buona cultura, di solidi fondamenti religiosi, nel caso delle visioni di Fatima, Lourdes e La Salette siamo di fronte ad un capovolgimento della situazione.
A rivelare il messaggio divino è la Vergine, che sceglie gente umile e ignorante, incapace di capire anche il messaggio profondo a loro rivelato.
Bernadette, Lucia e Melania sono pastorelle, gente umile e analfabeta, che con i testi sacri non ha davvero dimestichezza.
Sono loro i latori del messaggio, ambasciatori senza poteri, incapaci di giudicare, di interpretare, quindi ancor più affidabili, perchè non corrotti dal sapere o dalla cultura.
Se i messaggi della Vergine appaiono improntati alla severità, all’ammonimento, contengono tuttavia elementi di speranza, legati alla sempre possibile redenzione dell’umanità.
Quanta differenza con il messaggio apocalittico di san Giovanni, che non lascia viceversa alcuno spazio alla speranza: la sua è una predizione assoluta, in cui all’umanità non è lasciata possibilità di modifica degli avvenimenti.
Tutto è scritto e avverrà secondo quanto deciso dall’Onnipotente, e seguirà uno schema specifico, testimoniato dall’apparizione dei quattro cavalieri dell’Apocalisse e dei sette angeli che romperanno i sette sigilli, dando il via alla fine dei tempi:
- “I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle. Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto.Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare.Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente.Vidi poi e udii un’aquila che volava nell’alto del cielo e gridava a gran voce: “Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!”.l quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell’Abisso; egli aprì il pozzo dell’Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l’atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà.
Queste cavallette avevano l’aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d’oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all’assalto. Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. Il loro re era l’angelo dell’Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.
Il primo “guaio” è passato. Rimangono ancora due “guai” dopo queste cose.Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell’altare d’oro che si trova dinanzi a Dio. E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: “Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufràte”. Furono sciolti i quattro angeli pronti per l’ora, il giorno, il mese e l’anno per sterminare un terzo dell’umanità. Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero. Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell’umanità. La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono.
Il resto dell’umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e agli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie…..(…)
Il destino è quindi segnato, secondo San Giovanni, può essere cambiato, secondo la Vergine; pure i due messaggi contengono una costante comune, ovvero l’indicazione delle terribili sofferenze che attendono l’umanità.
Il tutto si lega poi ad eventi apocalittici descritti da altri popoli, non cattolici, che posseggono nelle loro tradizioni scritte e orali, il racconto di un’Apocalisse per molti versi simile a quella annunciata alle genti cattoliche.
Leggendo le parole della Vergine, o di san Giovanni, ci si rende conto come proprio oggi, in un mondo globalizzato, positivista e materialista , si possano riscontrare tracce di quelle predizioni che indicano come prossimi i tempi dell’Apocalisse; se è vero che molte volte in passato l’umanità ha temuto di essere arrivata alla fine della strada (si pensi al terrore dell’anno 1000 o anche all’attesa del 2000) è altresì vero che mai come in questo periodo l’umanità ha perso per strada l’orientamento, dibattendosi tra mille problemi intrecciati fra loro, come l’evidente disparità tra paesi ricchi e paesi poveri, le innnumerevoli guerre che costellano a macchia d leopardo il pianeta, uniti a problemi di cataclismi, effetto serra, desertificazione ecc. che affliggono l’umanità.
La lettera con cui la Roncalli confermò le sue visioni
E c’è davvero da leggere con attenzione il passo in cui san Giovanni accenna alla marea nera che ricorpirà larga parte dei mari; come non leggere un accenno al devastante inquinamento partito da un pozzo di petrolio nel golfo del Messico?
Comunque la si pensi, da ateo positivista o da credente, le parole della Vergine potrebbero trovare tutti d’accordo sulle soluzioni piuttosto che un’indagine sul se sia vera o no l’origine divina delle stesse rivelazioni; la fame nel mondo, le disparità sociali, la povertà sono bombe a orologeria, che inevitabilmente faranno prima o poi scoppiare in maniera insanabile le stesse contraddizioni.
Allora avremo davvero la conferma che aldilà dell’origine divina delle parole vaticinate dai profeti, l’umanità sarà arrivata ad un bivio; ancora una volta il libero arbitrio farà la differenza, dicendo se sia possibile oppure no una nova speranza per l’umantà stessa.
Appendice
Alcune frasi attribuite alla Vergine dai veggenti
Apparizione Mariana ad Alessandria d’Egitto, Beata Mirijam Banardy (1846 – 1878)
“Sii contenta anche se dovrai soffrire e soffri per Dio; Egli ti invia solo quello che è necessario, accettalo sempre per il bene”.
Apparizione Mariana di La Salette
“Sciagura agli abitanti della terra!
Vi saranno guerre spaventose e carestie; pesti e malattie contagiose; pioverà una grandine spaventosa di animali; tuoni che scuoteranno le città; terremoti che inghiottiranno paesi; si udiranno delle voci nell’aria; gli uomini batteranno la testa contro i muri, essi chiameranno la morte, da un’altra parte la morte li supplizierà; il sangue scorrerà da ogni parte.
Chi potrà vivere se Dio non diminuirà il tempo della prova ?
Dal sangue, dalle lacrime e dalle preghiere dei giusti Dio si lascerà placare; Enoch ed Elia saranno messi a morte; Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo cadrà e distruggerà tre città; tutto l’universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro.
È tempo, il sole si oscura; la fede sola vivrà.
Ecco il tempo, l’abisso si apre.
Ecco il re delle tenebre.
Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatore del mondo.
Egli si alzerà con orgoglio nell’aria per andare fino al Cielo; egli sarà soffocato dal respiro di San Michele Arcangelo.
Egli cadrà e la terra che da tre giorni sarà in continue evoluzioni, aprirà il suo seno pieno di fuoco; egli sarà sprofondato per sempre con tutti i suoi nei baratri eterni dell’inferno.
Allora l’acqua e il fuoco purificheranno la terra e consumeranno tutte le opere dell’orgoglio degli uomini e tutto sarà rinnovato: Dio sarà servito e glorificato. “
Lourdes, apparizione a Santa Bernadette
“Ed ora, figlia mia, va a dire ai sacerdoti che qui, in questo luogo, si deve erigere una cappella e che si deve venire in processione“
Il terzo segreto di Fatima, nelle parole di Suor Lucia Dos Santos , luglio 1917
“Abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio “.
Apparizione Mariana di Kibeho
“Il mondo va male… Il mondo corre verso la sua rovina, sta per cadere in un baratro… Il mondo è in ribellione contro Dio, vi si commettono troppi peccati, non c’è più né amore né pace… Se voi non vi pentite e non vi convertite i vostri cuori, voi cadrete tutti in un baratro“.
“Verrà il tempo in cui voi desidererete pregare, pentirvi e obbedire, senza più la possibilità di farlo, a meno che non lo cominciate a fare subito adesso, pentendovi e facendo tutto quello che io attendo da voi“.
“Il mondo va assai male, e se voi non fate nulla per pentirvi e per rinunciare ai vostri peccati, guai a voi! E’ proprio questo che continua a farmi male; perché io voglio liberarvi da un baratro perché voi non vi cadiate, ma voi rifiutate. Raddoppiate quindi lo zelo, figlia mia, per la preghiera in favore del mondo, affinché i peccati diminuiscano e siano perdonati a coloro che lo desiderano. Come potrei io essere contenta, allorché vedo i miei figli prendersi gioco di me ed essere sul punto di cadere in un abisso e di perdersi?… Sono venuta da voi per comunicarvi un messaggio che vi richiama quello che avete dimenticato; ma voi rifiutate di accoglierlo. da allora io soffro molto; ma so sopportare tutto con pazienza“.
Apparizione Mariana di Medjiugorjie
“Dio da voi non desidera nulla, soltanto il vostro abbando. Perciò, figlioli, decidetevi seriamente per Dio, perché tutto il resto passa, solo Dio rimane. Pregate per poter scoprire la grandezza e la gioia della vita che Dio vi dà.”
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