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L’Arcivescovo Nosiglia in visita alla Casa occupata La Salette

Creato il 29 dicembre 2014 da Yellowflate @yellowflate
L’Arcivescovo Nosiglia in visita alla Casa occupata La Salette

Sono circa 90 le persone che l'Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia incontrerà martedì 30 dicembre, alle ore 16.00, in via Madonna de La Salette numero 12. Si tratta di rifugiati e titolari di protezione internazionale che ormai da quasi un anno occupano l'ex pensionato per lavoratori e studenti di proprietà della Congregazione dei Missionari Nostra Signora de la Salette (ma anche alcune famiglie o persone italiana sfrattate).

"Trasformare l'inopportuno in opportunità", è questo il senso del progetto che la Diocesi di Torino, l'Ufficio Pastorale Migranti, la Caritas Diocesana e la Congregazione dei Missionari de la Salette stanno costruendo insieme alle diverse anime che popolano e frequentano l'ex pensionato.

L'Arcivescovo domani, martedì 30 dicembre, andrà a salutare le persone che insieme alla Diocesi di Torino hanno l'idea di trasformare la casa occupata in una residenza di passaggio. Il primo anello di un percorso che dalla (occupazione passando attraverso la ristrutturazione e la gestione della casa dovrebbe portare...) pura accoglienza dovrebbe
portare al raggiungimento dell'autonomia dei rifugiati.

Ad oggi, l'ex pensionato di via Madonna de La Salette risulta essere una casa in buona autogestione, dove si producono assemblee collettive in grado di assumere decisioni condivise, le stanze e gli spazi comuni vengono tenuti diligentemente puliti ed è stato recuperato il giardino adiacente lo stabile, dove ora trova spazio un curatissimo orto.

L'Ufficio Pastorale Migranti, in accordo con la Congregazione dei Missionari di Nostra Signora de La Salette e con la Diocesi di Torino, ha scelto la via della partecipazione e condivisione per cercare soluzioni stabili e strutturate, rispettose delle persone, ma anche del territorio e delle regole di convivenza sociale. Ha dato quindi vita e tuttora coordina un gruppo di progetto che include gli abitanti della casa occupata, il Comitato di solidarietà, alcune cooperative sociali, operatori sociali e professionisti. Un percorso non privo di ostacoli, che si sta comunque realizzando mantenendo ben chiaro il fine del lavoro: prendersi cura dei migranti, sostenerli nel loro percorso verso l'autonomia ed evitare che la casa occupata diventi nel lungo periodo una "gabbia di marginalità".

Per informazioni:
Sergio Durando, Direttore Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di
Torino, cell. 3488961534

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L’Arcivescovo Nosiglia in visita alla Casa occupata La Salette

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