L’Arena: apologia del rincoglionimento e dello scrittore-alpinista Mauro Corona. Sulla ramanzina fatta a Giletti dalla signora Anna e su Alan Friedman ministro dell’Economia in pectore.

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di Rina Brundu. Mi sto rincoglionendo, oppure la domenica tendo a mangiare pesante: non ci sono altre spiegazioni. Comunque – com’è come non è – anche questo pomeriggio ho visto l’ennesima puntata del gilettiano programma di approfondimento similpolitico e gossiparo, L’Arena. Che poi non ero sola (non che sia una scusante): insieme a me c’erano sicuramente qualche altro milione di rincoglioniti sincronizzati sulle stesse frequenze di mamma RAI. E poi c’erano gli spettatori e gli ospiti in studio. Tra questi ultimi: la signora Anna, una spettatrice qualunque, Klaus David, un opinionista qualunque, lo scrittore-alpinista Mauro Corona e Alan Friedman, il giornalista di grido del momento (si fa per dire)…

Mi sto rincoglionendo: neppure sotto tortura riuscirei a ricordare quale era il tema della puntata. Probabilmente uno qualunque dei nostri scandali politici e di corruzione politica, o forse tutti quanti insieme che è sempre meglio mettere molta carne al fuoco.

Mi sto rincoglionendo: ricordo solo che ad un certo punto Giletti ha detto qualcosa come: “Amo andare in montagna”. “Non si direbbe!” lo ha subito gelato il coriaceo scrittore alpinista ambientalista Mauro Corona, uno che di tanto in tanto messaggia Renzi (parole sue), pure senza voler “millantare alcuna amicizia” (sempre parole sue) e che si addobba come una sorta di Nonno di Heidi troppo incredibile per essere vero. “Come, non si direbbe?” ribatte Giletti, pallido. Corona spiega il suo pensiero: vestito così, in giacca e cravatta, aspetto curato da figurino, non si direbbe che il presentatore sia un montanaro. Ma, l’abito non fa il monaco, concilia poi criptico e sornione Corona che confessa anche di non saperne di più. Del resto – ammette con salutare candore – lui sarebbe lì solamente per fare pubblicità al suo ultimo libro.

Giletti glissa e muove altre, nell’aria resta quell’impressione di non-detto: qualcosa di simile all’idea che anche per fare il presentatore-giornalista non basti l’abito. Il dubbio assilla tutti in studio. Inclusa, la signora Anna, la spettatrice qualunque. Costei infatti interviene nella discussione “politica” pochi minuti dopo. Interviene forse per prendere la palla al balzo, ma sicuramente per dire la sua, con cognizione di causa. Fino a quando Giletti non la interrompe: “Signora, basta con questi discorsi da bar!”. Mai l’avesse detto: “Giletti, io non faccio discorsi da bar e lei mi porti rispetto!”. Batti e ribatti, la signora non arretra, a momenti si ha l’impressione che stia per alzarsi e per dare due sonori schiaffoni al conduttore. A momenti c’è anche la speranza che lei lo faccia. Poi Giletti taglia corto in qualche modo: “Signora, se lei non capisce che questo Paese ha bisogno di cambiamenti radicali…”.

Mi sto rincoglionendo: giurerei che a un tratto Alan Friedman – pure lui,  come Corona, presente in studio ultimo libro alla mano – è intervenuto nella conversazione e, atteggiandosi a Ministro dell’Economia in pectore, ha detto queste testuali parole: “In questo libro di giornalismo economico c’è un piano quinquennale che permetterebbe di risparmiare 60 miliardi da utilizzare per asili… etc.. etc……”.

Fortuna che mercé il mio rincoglionimento e quel suo accento da film comico anni trenta-quaranta non riesco proprio a prenderlo sul serio… E fortuna che Sanscem… pardon, che Sanremo c’è ed è sempre Sanremo! Sic.

Featured image, lo straordinario Mauro Corona, grazie all’autore di questa fotografia chiunque egli sia.

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