L’armata degli snob

A cura di Bruce Wayne

Era prevedibile. E dunque non starò qui a dire che l’avevo previsto. Però, insomma, l’avevo detto.

Un anno fa mi era chiaro: nel 2014 ci sono i Mondiali, prepariamoci. Non saranno pochi. Anzi, saranno in tanti. I ribelli individualisti in coro – che poi è paradossale pensare ad un coro degli individualisti: ma l’incredibile, a volte, accade – diranno che siamo sempre i soliti italiani. Prima della prima bandiera tricolore esposta da un balcone diranno che ci ricordiamo della bandiera solo quando c’è un undici azzurro in campo.

Ed ora eccoli qua, gli individualisti da compagnia. Quelli che non ci stanno. Quelli che soli – anche se potrebbero formare un partito – contro tutto e tutti si ribellano. E che dicono: “Italia-spaghetti-mandolino-pizza-calcio-sole”. E c’è pure chi scomoda Giuseppe Garibaldi, Giovanni Gentile e Antonio Gramsci per spiegare che siamo proprio un popolo vergognoso, che si innamora di una sfera che rotola sul prato verde.

Ecco, ragazzi. Quando vi capita di incontrare un esemplare di questa specie diteglielo: meglio esaltarsi per quattro calci tirati ad un pallone che per una guerra vinta. E meglio avvertire senso di appartenenza grazie ad una partita di calcio che non avvertire senso di appartenenza nemmeno per una partita di calcio.

Può darsi che capiscano.