Un segno artistico indelebile per un'epoca culturale che sta cambiando. Così come il debutto di La coscienza di Zeno, dallo stesso Svevo concepito come recupero e salvaguardia della vita. L'esistenza vissuta viene sottratta al flusso oggettivo del tempo. Soltanto se l'esistenza sarà narrata o «letteraturizzata» sarà possibile evitare la perdita dei momenti importanti della vita e rivivere nella parola letteraria l'esperienza vitale del passato, i desideri e le pulsioni che nella realtà sono spesso repressi e soffocati.
L'arancione qui evoca perfettamente la summa dell'opera, che altro non è che un cortocircuito tra opere ed epoche, tra tempo e storia, tra provocazione e riflusso storico. L'arancione colore rappresenta il rispetto per tutto e tutti ed è dotato di grande umanità, apertura, che si offre per conoscere e per essere coinvolto da interessi diversi.
L'arte concettuale scende in piazza, per la precisione Piazza Hortis. E rimane lì, bandiera indelebile di un'arte che grida con i colori e vuole farsi ascoltare.