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L’arte di essere un viaggiatore

Creato il 06 marzo 2015 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

arte di essere un viaggiatoreIl viaggiatore è un po’ come un artista.

Animo inquieto, sempre alla ricerca di qualcosa che, se per un pittore trova il suo punto di massima espressione in una tavolozza di colori opachi e sgargianti, per un viaggiatore la si incontra in uno zaino pieno zeppo di aspettative, che raramente ci si aspetta possano essere deluse.

La programmazione, o meglio, la sola idea di un viaggio credo possa essere equiparabile al pensiero di una qualsiasi opera d’arte. L’arte di essere un viaggiatore è il saper cogliere ogni singolo attimo del viaggio come unico ed irripetibile, è il districare una matassa dai mille grovigli, dove lo scioglimento del primo rende più semplici i successivi.

L’arte di essere un viaggiatore è saper scegliere, la meta, il vestiario, il compagno di viaggio, l’esperienza. Viaggiare è scegliere di vivere la propria vita in un certo modo, non parlo del vacanziero, del turista, di colui che approfitta di due settimane di ferie per potersi leggere il giornale in riva al mare, senza nemmeno considerare l’idea che al di là dell’orizzonte ci sia u mondo da scoprire, no, io parlo del viaggiatore. Nessuna critica, sono scelte, sono solo scelte, ma non si può dire che sia arte. Essere viaggiatore significa essere artista della propria vita, o almeno io la vedo così. Viaggiare è come disegnare, prendere in mano una matita di un colore diverso ogni giorno e dipingere la tela della propria esistenza partendo da un paio di scarponi usurati e mille bozze ai propri piedi.

L’unica differenza? Non si cancella niente, le esperienze non svaniscono dietro un movimento energico della mano che strofina un foglio per renderlo nuovamente bianco, ma si accumulano per terra, perchè si possa riprenderle in mano un giorno e trarne nuovamente aspirazione.

Viaggiare è un’arte già di per sé ed è per questo che il viaggiatore ne è il suo artista, con la sua incostanza, con i suoi indugi, con il suo entusiasmo e la sua capacità di lasciarsi stupire dalle cose, oltre alla consapevolezza, acquisita nel tempo, di un mondo che non vive dietro ad una campana di vetro. La sola capacità di adattamento è arte, proprio perchè non tutti la possiedono.

C’è chi è pianificatore e chi lascia il viaggio al primordiale sentimento dell’istinto, l’arte di essere un viaggiatore copre ampi spazi, espandendosi nelle due opposte direzioni. Ma il viaggio, seppure pianificato, durante il suo corso si modifica, vive una sorta di vita propria, grazie anche all’influenza, un po’ del caso, un po’ del volere stesso del viaggiatore.

Viaggiare è volere veementemente vivere di visioni vicine al vero, di realtà a volte nascoste, a volte così palesi da essere ignorate da molti.

L’arte di essere un viaggiatore è un dono che non si sceglie, viene dato alla nascita e inevitabilmente coltivato, ignorarlo è controproducente, sarebbe come dire ad un poeta di non comporre versi o ad uno scultore di non modellare il marmo. Il viaggiatore è un artista destinato a combattere con la sua passione, un desiderio che a volte sembra diventare una dannazione, ma che ha bisogno di poco per poter essere liberata.


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