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L'arte di sopravvivere

Creato il 18 marzo 2012 da Narratore @Narratore74

L'arte di sopravvivere Questo racconto, scritto da Stephen King e contenuto nell'antologia Scheletri, è una perfetta rappresentazione di come l'essere umano, se obbligato dalle condizioni, possa cambiare e mutare fino quasi a non riconoscersi più. Il protagonista, Richard Pine, è un brillante chirurgo, con un passato alle spalle esemplare: università, una capatina veloce nel mondo del football, una bella vita e tutto quello che si può desiderare. L'arte di sopravvivereMa il caro dottor Pine ha un segreto, una macchia oscura che si cela dietro la facciata perbene e rispettabile. Fin dai tempi della scuola, ha scoperto come portare avanti l'antica arte dello spacciare droga, iniziando con piccole cose, arrivando poi a smerciare i medicinali conservati nel magazzino dell'ospedale. Quando un giorno decide di fare il gran salto e passare alla roba vera, due chili di eroina purissima, avviene l'imprevedibile. Durante il viaggio di ritorno, dopo aver acquistato l'eroina, la barca noleggiata per compiere il viaggio inizia a imbarcare acqua. Nel tentativo di salvarsi, dirige il natante verso un isolotto intravisto all'ultimo momento. la nave affonda, ma lui è salvo. Almeno crede... L'isola, in realtà, è uno poco più di uno scoglio, senza vegetazione, senza acqua. Le uniche cose che ci sono, è quello che Richard riesce a salvare dalla barca prima che affondi. Acqua, un paio di coltelli, una cassetta per il pronto soccorso e un set da cucito. Ah, e anche i due chili di eroina, ora privi di valore e inutili. Inizia così un viaggio allucinante alla ricerca del cibo, fra gabbiani, granchi e pesci in putrefazione. I problemi aumentano quando Pine, cercando di catturare uno di questi volatili, cade e si frattura una caviglia. Non vi dico altro se non di fare le vostre considerazioni: Pine è un chirurgo, ha fame, e fra quello che ha salvato c'è anche un set per il cucito... L'arte di sopravvivere Questo racconto è terribile, in senso buono. Scritto come un diario, fa venire i brividi ad ogni frase, ogni allusione. La progressione del personaggio da lucido e metodico, a incoerente e, diciamolo pure, pazzo, è veloce, inesorabile e quando arriviamo alla fine, immaginandoci quello che verrà, rimaniamo storditi dalla possibilità che questo, seppur in maniera diversa, potrebbe accadere a tutti noi. Pine è un folle, e l'eroina non fa che aumentare la sua psicosi, fino a tracimare nell'assurdo e nel grottesco. Insomma, concludendo, consigli la lettura di questo racconto (una ventina di pagine scarse) a chiunque sia in cerca di emozioni forti, crude. L'intera antologia, a dirla tutta, è consigliabilissima, e non è detto che in futuro non affronti di nuovo un racconto tratto da essa.

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