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L'articolo 18 rompe i tabù, ma non fa pasticci

Creato il 26 settembre 2014 da Lasfinge
L'articolo 18 rompe i tabù, ma non fa pasticci26/09/2014
Al signor  Articolo 18 si sono rotti i tabù: non c'è niente di male, si sa che ogni tanto si rompe qualcosa, può capitare a tutti.
L'ultima volta che ai 18 (anni) un'amica mia mi confidò di avere rotto i tabù, lei poi si trovò nei pasticci, poveretta! Ma questa volta c'è un certo Poletti che amMinistra il lavoro (chi poi lo faccia non è affar suo) e lui il pasticcio all'italiana  non lo vuole fare.
Sarà che nei pasticci come nei paté i francesi sono assai più portati e questo signor Poletti deve essere  uno abituato ai ristoranti di lusso, dove una cosa come il 18 la fanno prima marinare nell'aceto balsamico, così perde quella cattiva puzza di sudore, poi col tagliere e la mezza luna lo tritano sottile sottile e l'aromatizzano con la noce moscata e infine l'amalgamano bene nell'intingolo per dargli quel retrogusto amaro che è il tocco di classe di questi ristorantini à la carte.
Ma niente da fare, non c'è pace! Passi per la Camusso, che sempre questo ha fatto e che il 18 lo vuole chiudere nello sgabuzzino ad aspettare 3-4 anni senza il beneficio della condizionale , né degli arresti domiciliari, ma che poi Grillo si mettesse a piantonare la cucina e ad urlare in faccia allo chef che l'articolo 18 non si tocca, ma che è??
Gli volete proprio rovinare la cena allora a questo signor Poletti: fossi io nei panni dell'articolo 18 me ne andrei a chiedere asilo politico in Francia che lì i pasticci li sanno fare bene e c'hanno l'arte, tanto qui emigrano tutti quanti: uno di più che cambia?

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