Apprendiano che il Comune di Roma ha deciso di adottare in via sperimentale nel XIV municipio un nuovo tipo di asfalto “a freddo” che dovrebbe semplificare i lavori di ripristino, ridurre drasticamente i tempi di intervento e durare di più (vedi articolo apparso su “La Repubblica”). Se da una parte ci rallegriamo per una decisione che dovrebbe migliorare la situazione delle strade di Roma dall’altra non possiamo far altro che constatare che passano i tempi, cambiano sindaci ed assessori ma la politica dei lavori pubblici, purtroppo, rimane sempre la stessa. Ad agosto via di Porta Maggiore nella direzione verso viale Manzoni, via Pietro Micca, via Ballilla e via Grandi a seguito di lavori dell’Italgas per l’adeguamento della rete sotterranea, sono state riasfaltate completamente, purtroppo a distanza di poche settimane dalla fine del cantiere, a via Grandi e a via Micca si è ricominciato a scavare ed ecco il risultato
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Il manto stradale a via Grandi è stata riaperto e a via Micca c’è una vera e propria voragine. Possibile che non si riesca a razionalizzare il calendario dei lavori? Sul cartello del cantiere, in verità, c’è scritto che si tratta di “pronto intervento” ma se è vero, a questo punto, o l’opera non è stata realizzata con la dovuta cura e professionalità o si è sottostimata l’entità del lavoro che prevedeva ulteriori sostituzioni non preventivate. Ora ci ritroveremo con delle strade rappezzate , dei costi aumentati e, forse, nuove buche con i prossimi temporali.