Come nella migliore tradizione del brigantaggio siculo, quello che risaliva la costa longa longa da Girgenti a dorso di somari, il ministro della difesa personale di Berlusconi ha dato ancora una volta la dimostrazione della sua proverbiale tolleranza. Dopo aver buttato fuori in malo modo un giornalista da una conferenza stampa del Pdl qualche mese fa, dopo aver fatto le boccacce a New York a persone che lo avevano chiamato "birichino" e fischiato un po', Gnazio ieri ha dato il meglio di sé a Milano, al Grand-guignol scritto, diretto e interpretato da Giuliano Ferrara. Incalzato da Corrado Formigli sul rapporto di Berlusconi con ragazze minorenni, il ministro La Russa, a cui evidentemente difetta il fair-play, ha iniziato a scalciare come un somaro innervosito dal morso del padrone. Prima è saltato sui piedi di Formigli dopo avergli detto di rivolgere le domande a sua sorella, poi ha accusato lo stesso giornalista di averlo spintonato e scalciato da dietro quando il reporter di Annozero era davanti a lui e ad altri venti colleghi. E la Digos cosa ha fatto? Ovviamente ha creduto al ministro ed ha preso e portato fuori Corrado Formigli che cercava inutilmente di far capire che lui era la vittima dell'aggressione a pestoni di La Russa e non il carnefice. Gnazio è fuori di testa. Lo è da un po'. Lo è da quando ha deciso che Berlusconi è il suo unico, vero Dio e Gianfranco Fini un traditore degli elettori. E meno male che in quel momento non c'era Gasparri, altrimenti sarebbe successo il finimondo. Grazie infatti al suo proverbiale occhio di falco avrebbe centrato in pieno il lifting della Santanchè e non la faccia barbuta di Formigli. Fascisti del piffero, passano anni, mode, politiche, politici, situazioni e contesti ma loro sono sempre gli stessi, cose maleodoranti che purtroppo ogni tanto qualcuno pesta...se non viene pestato.
Magazine Politica
L'asino La Russa e il brigante Formigli
Creato il 13 febbraio 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Come nella migliore tradizione del brigantaggio siculo, quello che risaliva la costa longa longa da Girgenti a dorso di somari, il ministro della difesa personale di Berlusconi ha dato ancora una volta la dimostrazione della sua proverbiale tolleranza. Dopo aver buttato fuori in malo modo un giornalista da una conferenza stampa del Pdl qualche mese fa, dopo aver fatto le boccacce a New York a persone che lo avevano chiamato "birichino" e fischiato un po', Gnazio ieri ha dato il meglio di sé a Milano, al Grand-guignol scritto, diretto e interpretato da Giuliano Ferrara. Incalzato da Corrado Formigli sul rapporto di Berlusconi con ragazze minorenni, il ministro La Russa, a cui evidentemente difetta il fair-play, ha iniziato a scalciare come un somaro innervosito dal morso del padrone. Prima è saltato sui piedi di Formigli dopo avergli detto di rivolgere le domande a sua sorella, poi ha accusato lo stesso giornalista di averlo spintonato e scalciato da dietro quando il reporter di Annozero era davanti a lui e ad altri venti colleghi. E la Digos cosa ha fatto? Ovviamente ha creduto al ministro ed ha preso e portato fuori Corrado Formigli che cercava inutilmente di far capire che lui era la vittima dell'aggressione a pestoni di La Russa e non il carnefice. Gnazio è fuori di testa. Lo è da un po'. Lo è da quando ha deciso che Berlusconi è il suo unico, vero Dio e Gianfranco Fini un traditore degli elettori. E meno male che in quel momento non c'era Gasparri, altrimenti sarebbe successo il finimondo. Grazie infatti al suo proverbiale occhio di falco avrebbe centrato in pieno il lifting della Santanchè e non la faccia barbuta di Formigli. Fascisti del piffero, passano anni, mode, politiche, politici, situazioni e contesti ma loro sono sempre gli stessi, cose maleodoranti che purtroppo ogni tanto qualcuno pesta...se non viene pestato.
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