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L’aspirante creativa

Da Word3press

E’ arrivato il divano, brutto come la fame,
perché in casa mia il gusto è un optional.
Per fortuna che ci sono io a compensare,
con la mia testolina creativa che non trova
mai sbocco alcuno.

In queste cose, stranamente, mi ritrovo abbastanza ambiziosa.
Cioè, a vedermi, non si direbbe, visto che sono una persona spenta e con l’elettroencefalogramma sempre piatto,
però ultimamente le mie mire creativo-espansionistiche si stanno spingendo sempre più fuori dal campo del mero gomitolo di lana e dell’uncino,
per inoltrarsi nel mondo sconfinato del cucito.
Non so cucire, e, dando i primi punti per foderare la mia borsetta, mi sono letteralmente rotta i coglioni (the finesse).
Poi mi sono quasi appassionata.
Continuo a non saper cucire, ma annoiandomi meno.

Qui in zona ci sono tre negozi che probabilmente formeranno il mio Triangolo delle Bermuda:
la merceria coi gomitoli, dove la signora ormai sa che ho bisogno di squadrare tutti i cubicula senza essere disturbata;
la merceria di fronte, che, se non fosse per la merciaia becera, sarebbe perfetta;
il negozio di stoffe, che però per me è ancora un X-file, visto che di stoffe non capisco un cacchio.

Comunque la mia massima aspirazione è rimediare da qualche parte una macchina da cucire.
Sono l’unica idiota che non ne ha ereditata alcuna e la cui Mutter si guarda bene dal procurargliene una.
Che Mutter nojosa, che ho.



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