Salvini pronto al fronte anti euro. Grillo non ne vuole parlare
«Tutti i nemici dell’euro sono miei amici»: Matteo Salvini, leader di una Lega in salita, rispolvera una vecchia massima per lanciare un asse Lega-MoVimento Cinque stelle in funzione anti-euro. L’idea è semplice: se l’obiettivo comune è dare una spallata alla moneta unica attraverso lo strumento del referendum (sempre ammesso che si possa fare e molti autorevoli esperti dicono di no), risulterebbe comunque assurdo fare due consultazioni separate. Salvini perciò, sentito Grillo infuocato per un voto popolare ha lanciato la proposta. Miseramente rinviata al mittente. E così l’asse Lega-Cinque Stelle è morta prima ancora di vedere la luce.
«Chiedo a Grillo un incontro ufficiale», Salvini dalla Crimea (dove è andato con una delegazione del partito «a nostre spese», ha precisato), l’altro giorno ha teso la mano, «ma non solo sull’euro, anche sull’immigrazione e sulla nostra proposta di riduzione delle tasse. Quanto al referendum, la Costituzione italiana non consente di usare questo strumento per i trattati internazionali.
Se i Cinque Stelle ci dessero una mano a cambiare la Costituzione sarebbe perfetto. Non ho problemi a dialogare con loro. Ma a Grillo ricordo che sabato porteremo 100 mila persone a Milano contro l’immigrazione, mentre i 5 Stelle hanno votato l’abolizione del reato di clandestinità: purtroppo il 90% dei suoi eletti sono di sinistra».
La risposta di Beppe è stata rapida, via Blog: «Il referendum consultivo per uscire dall’euro si può fare. Per poterlo indire è necessario approvare una legge costituzionale “ad hoc” come già avvenuto nel 1989 quando si richiese agli italiani se volevano dare o meno facoltà costituente all’Unione Europea». Il leader del MoVimento ha indicato anche la tempistica: «Approvata la legge costituzionale ad hoc che indice il referendum, considerando i tempi di passaggio tra le due Camere, a dicembre 2015 gli italiani potranno andare alle urne».
Sembra una buona base, ma poi arriva la doccia fredda: «Caro Salvini – ha scritto Grillo sempre sul Blog – non c’è bisogno di alcun incontro ufficiale. La Lega appoggi, se vuole, le idee che ritiene giuste senza chiedere nulla in cambio».
Dire ad un politico che non c’è niente da discutere non è una buona strategia, così Salvini non insiste: «Purtroppo Grillo ha rifiutato il confronto proposto dalla Lega dicendo che “non c’è bisogno di alcun incontro ufficiale”. Peggio per lui, noi le nostre battaglie contro l’Euro, l’invasione clandestina e lo Stato tassatore le facciamo anche da soli!»
Antonio Angeli
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