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IL PALPITO VIOLENTO MA CHE CAREZZA?
di V.S.Gaudio
Se il visionatore guarda bene il “farsi vedere” di T.C.,osserva che in verità sta per “farsi sentire”,tanto che il visionatore vedrà il suo “farsi sentire”; nel paradigma sentimentale c’è sempre come un doppio che corre lungo la linea dell’ombra,ed è questa affettività profonda che viene ostesa,esibita con assoluta naturalezza: è l’organicità anonima,che,essendo “un gioco di forze oggettive,non un gioco di passioni soggettive”,come dice Ruffini ,non è mai triste,né strano,non ha segni di chiusura o di lentezza.
L’amabilità, la sobria cortesia,una dolcezza concentrata,una toccante tenerezza:il paradigma sentimentale proietta una sorta di emotività specializzata, un sentimento di sé che si riflette come un taglio,un graffio,affettivo durevole. L’espressione,l’ostensione è introversa; nell’ economia e nel dispositivo della scena,che è pubblica,la posa è contenuta e sobria,leggermente inclinata,un tracciato molto concentrato da sentimentale largo che curva questo sentimento di sé,introverte la sensazione per far sì che il visionatore se ne senta graffiato. L’assolutezza anonima,come attrazione, ha dunque una base emotiva,nasce dalla combinazione dei fattori Emotività/non-Attività e,costituendosi come “vulnerabilità”,cioè come l’eccitabilità del nervoso ma con in più qualcosa che sembra perturbare e sorprendere costantemente il “sentimento di sé”,sviluppa,all’interno del paradigma, una retorica somatica dell’affettività. Come abbiamo rilevato per Body Page[Fbetty-page-1 ; betty-page-2 ;betty-page-3-4 ],la bellezza,quando ha il doppio, o un senso ottuso,ha dei valori sentimentali evidenti: dall’aspetto "impulsivo" a quello "violento", dall’"eccitabile" al "selvatico", dal "solitario" al "chiuso", dall’ "artificioso" al "meditativo", dall’ "indeciso" all’"arbitrario", dal "malinconico" allo "scontento" .
Una affettività nascosta che,vista in faccia e per come ti guarda, ti artiglia la libido, la graffia. Tanto che diviene intensità affettiva,che, per i parametri della caratterologia,trattandosi del paradigma sentimentale, ha sempre un significante dovuto al doppio nervoso:
il senso ottuso,così, è questo significante che voga tra emotività primaria e sensualità secondaria, cosicché ha qualcosa del “palpito violento ma che carezza”,dell’”ardore morboso ma che liscia”, dell’”emozione incontenibile ma che è tenera”, della “passione tempestosa ma romantica”, della “sensazione volgare ma delicata”. Doppio che ha una scostumata compostezza,una eccitazione profonda, una pensierosa voluttà, una accorta provocazione, una voglia contenuta. Questo vuoto dell’Heimlich entra nel quadro-finestra della piramide visiva del visionatore, in questo angolo di 45° che articola spazio psicofisiologico, spazio vissuto e spazio matematico: la sua ragione somatica,e perciò psicofisiolgica,vissuta e matematica, è tutta nella posa-crouch di T.C. e correla tutta una retorica che il poeta-visionatore reinveste in forma simbolica come objectum con altre figure retoriche. · [pubblicato la prima volta in: katerpillar.it] ·
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