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L'attore andrea montovoli racconta i suoi progetti in una simpatica intervista.

Creato il 29 maggio 2012 da Sankez @armandosanchez8
Foto di sanchez7

Cari amici lettori,

Arriva sorridente ed elegantissimo, capelli gelatinati, occhi chiarissimi e splendenti, anelli che non passano certo inosservati, gentile e garbato con tutti. Andrea Montovoli, volto vincente del cinema italiano, 26 anni, è nelle sale con il suo ultimo film Poker Generation, la prima pellicola sul Texas Hold’em, con lui Francesco Pannofino, Lina Sastri, Piero Cardano, Melita Toniolo e Francesca Fioretti.

Ecco una splendida intervista al giornalista Antonio D'Addio..

ANDREA MONTOVOLI INTERVISTA

- Andrea, il film sta piacendo?

Sì, stiamo avendo un ottimo riscontro, la pellicola racconta una storia vera, è la vicenda di due ragazzi, due fratelli siciliani, Tony e Filo, uno l’opposto dell’altro, l’uno viveur, l’altro introverso e scontroso, che vivono in una famiglia povera, ma comunque sono fratelli, si uniscono nella missione di trovare in fretta i soldi necessari per pagare le cure della sorellina Maria affetta da una grave patologia. I due ragazzi decidono di andare a Milano e di fare questo viaggio all’interno del mondo del poker, dove incontrano insidie, pericoli e amori. Il lungometraggio, scritto da Tiziano Cavaliere e Noa Palotto e diretto da Gianluca Mingotto, indaga sull’universo sociale e economico del Texas Hold’em, fatto di carte, chips e soldi.

- Il tuo ruolo?

Sono il fratello maggiore, bello, bullo, maschilista e sciupa femmine, si fa chiamare Tony perché gioca ad americanizzare tutti i nomi da grande appassionato di film come Scarface, il Padrino e Gli Intoccabili, il suo sogno è diventare un giocatore di poker professionista. Stravede per il padre e cerca di assomigliargli in ogni cosa, è ribelle, insensibile ai problemi di famiglia e a quel fratello così diverso da lui.

- Il film inaugura anche un nuovo genere…

E’ la prima pellicola italiana a raccontare il fascino del poker e del Texas Hold’em, il film è ambientato a Malta durante un importante torneo di poker e alcune scene sono state realizzate proprio durante il Malta Poker Dream di Betpro, nel Casinò Portomaso, con la partecipazione di veri professionisti del tavolo verde. Abbiamo voluto raccontare questa moda dilagante, il poker è un fenomeno visibile a tutti, si sono create riviste specializzate e canali tematici, il pallino dei giocatori è uno solo: vincere, vincere, vincere. Anche la filosofia del film è molto dura: La vita è come una partita di poker. È cinica come lo è il tavolo.

- Perché lo hai accettato?

Mi piacciono le sfide, nel film si affronta un tema nuovo mai trattato in Italia e poi, da buon bolognese, mi allettava l’idea di interpretare un siciliano. Grazie al film mi sono avvicinato al mondo del poker, non sono ancora diventato un professionista, ma è da un anno che gioco con passione. Ho scoperto un mondo nuovo, in cui il poker viene concepito come una disciplina sportiva. Naturalmente il gioco deve rimanere un hobby e non trasformarsi in vizio o dipendenza.

- Stai vivendo un bel momento al cinema…

Sì, è vero, sono contento per tutto quello che mi sta capitando, ma resto sempre con i piedi per terra, come mi consiglia la mia cara mamma, secondo me è fondamentale non montarsi mai la testa, il successo è effimero, può lasciarti da un momento all’altro, non bisogna farsi illusioni, si vive alla giornata. Ora c’è qualcosa di importante che bolle in pentola, ma non dico nulla finché non ho firmato, sono scaramantico, non posso farci niente!

- Un tuo augurio?

Spero che ci possa essere tanta serenità e tranquillità, ci vogliono proprio in questo clima di crisi. Per me sono contento così, certo vorrei continuare a fare bene, a migliorare e a scegliere sempre prodotti di qualità. Per la mia vita privata, dal momento che sono single, mi auguro di trovare l’amore della mia vita (durante Ballando Andrea prese una cotta per la sua insegnante Ola Karieva, in seguito è stato legato con Desy Luccini, finalista a Miss Italia 2005, ndr).

- Come deve essere la tua donna ideale?

Per piacermi una donna deve colpirmi, deve nascere un feeling, un gioco spontaneo. Mi piace conquistare, ma mi intrigano anche quelle ragazze che fanno loro il primo passo.

ANDREA MONTOVOLI INTERVISTA

- Dopo il tuo secondo posto a Ballando con le Stelle 5, si pensava che ti saresti dato alla danza….

Nel tempo libero lo faccio, Ballando è stata una bellissima e indimenticabile esperienza, ballare sul piccolo schermo mi è servito molto per fare il salto che mi mancava, la tv mi ha dato una grandissima popolarità, immediata, sono arrivato secondo dopo Emanuele Filiberto di Savoia. Zia Milly ha puntato su di me, cercava un giovane, mi dissero, spontaneo, moderno e sensibile.Le lancio un appello: per la prossima edizione, per qualche puntata speciale chiamami, torno volentieri a ballare. La Carlucci, il programma, il team e Bibi Ballandi mi hanno dato tanto, mi hanno regalato tante emozioni e mi hanno consentito di ricevere molte proposte di lavoro interessanti. Inoltre prima di partecipare al programma ero un tronco, rigido, adesso sono più sciolto e coordinato, insomma, ho imparato a muovermi seguendo il ritmo della musica

- Tante proposte al cinema e in televisione, ma anche alcune legate al mondo del ballo…

Sì, sono invitato a campionati di ballo e a manifestazioni a tema. Ora, insieme a Veronica Olivier, sono il testimonial italiano di Just Dance 3, il videogame tutto da ballare, primo e unico dance game che vanta più di 15 milioni di copie vendute e che ha fatto scatenare a ritmo di musica almeno 50 milioni di persone in tutto il mondo.

ANDREA MONTOVOLI A BALLANDO CON LE STELLE

- Chi è Andrea Montovoli?

Sono una persona che punta sempre a dare e a ricevere il massimo, anche se ho recitato con registi famosi non mi sento di sicuro arrivato, non bisogna dormire sugli allori. Inoltre sono un ragazzo senza grilli per la testa e che ama ancora i vecchi valori della vita.

- Rinneghi qualcosa del tuo passato?

Assolutamente no, rifarei ogni cosa. Ho avuto la fortuna di interpretare sempre ruoli diversi e per chi fa questo mestiere è una delle cose più gratificanti.

- Un consiglio che ti senti di dare ai giovani attori?

Se una persona vuole fare veramente l’attore deve fare una lunga gavetta e tanto teatro, le tavole del palcoscenico ti insegnano molto, non serve la popolarità dei reality, svanisce subito. Io, ad esempio, ho rifiutato Uomini e Donne,  La Fattoria, Il Grande Fratello e L’isola dei Famosi

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Con affetto, Armando Sanchez


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