L’attrice russa Irina Sanpiter (1957), famosa in Italia per aver interpretato il ruolo di “Magda”, la stressata moglie di Furio, nel film Bianco, rosso e Verdone, (1980), di Carlo Verdone, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Libero.
L’attrice si è sempre tolta dai riflettori, anche perché a 27 anni le hanno trovato un linfonoma e ogni 23 giorni deve sottoporsi ad una trasfusione per il resto della vita. Tuttavia, dice, «ho addosso una voglia di vivere che mi fa superare ogni difficoltà. La mia missione, quando sono in ospedale, è dare speranza agli altri, perché un malato si fida solo di un altro malato». Dal successo alla malattia, il cambiamento devastante lo ha accolto «vivendolo come un segno di Dio. Non tutte le cose vengono per nuocere». Conosce infatti Tony Evangelisti, suo marito: «Matrimonio in tre. Io, lui e Dio in una chiesa, giurandoci amore mentre ci guardavamo negli occhi e ci tiravamo il riso. Il momento più emozionante della vita».
Racconta anche l’incontro con Giovanni Paolo II: «Nel 2000 stiamo preparando il Giubileo Giovani e andiamo ad un incontro con Wojtyla per presentare il progetto. Spieghiamo che avremmo pensato di fare musica gospel. Ci guarda scuotendo la testa. “No, a me serve che i giovani si avvicinino alla Chiesa e per farlo bisogna parlare la loro lingua. Ma quale gospel? Voglio che organizziate un concerto rap!”». Raccontando invece dei suoi studi, in Russia, alla domanda se il regime comunista le avesse fatto imposizioni, dice: «L’essere atei. Tra i 64 esami universitari sono obbligata a dare anche quello di ateismo!». Più sotto ha dichiarato: «Sono stata atea fino al ’93, poi ho incontrato la prima volta Papa Wojtyla ed è cambiato tutto».