” E’ ormai sancito il principio sacrosanto che nessuno osa rifiutare un piatto di pasta e fagioli di questi tempi”
affermava la nonna, e anche ai nostri tempi, aggiungo io.
Piace moltissimo ed eccelle per le sue caratteristiche organolettiche. E’ saporito e mette d’accordo tutti in tavola. Cucinarlo non è difficile e proprio in questo periodo inzia la stagione dei borlotti freschi, quindi perchè non approfittarne?
Ovviamente per fare una buona pasta e fagioli vanno benissimo anche quelli secchi, che tra l’altro abbondano per tutto il periodo dell’anno. Tuttavia, è opportuno e quanto mai appetibile l’uso di quelli freschi, che in cucina, come nella vita è giusto saper apprezzare l’occasione quando si mostra, in questo caso regalata dalla stagione, pertanto goderseli mi pare diventi un legittimo diritto.
Vi pare?
La noia incombe nel momento di sgranarli, ma con un pò di pazienza si giunge al dunque.
Il procedimento rimane invariato e penso che tutti voi ne conosciate l’esecuzione.
Battuto misto di cipolla sedano e carota brasato in poco olio, aggiunta dei fagioli in pentola con acqua e portare lentamente a cottura. Unite poi la pasta, salate e fate cuocere. Servite con un filo d’olio.
A chi piace però, oltre ai sopra elencati ingredienti può liberamente unire al soffritto un pezzo di cotica di maiale, la quale contiene la capacità di insaporire in maniera decisa il sapore finale del piatto. Neache a dirsi, nel senso che è del tutto superfluo affermare che il contenuto calorico del piatto equivale a qualche centinaio di calorie maggiore di uno privo di cotenna.
Pertanto tradizione corroborante contro la semplicità di una pasta e fagioli induce a manifestare le proprie perplessità, cosa che vi porta a dibattervi sulla scelta finale da portare a tavola.
Qualunque sia la vostra conclusione puntate su quella che soddisfi la vostra golosità
Suvvia, non siate troppo severi perchè almeno una volta proponetevi di mangiarla quella dettata dalla tradizione, magari optate per una porzione ridotta, ma provatela