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L’autostrada dei desideri ciellini che all’incontrario va

Da Cremonademocratica @paolozignani

A cremona tornano a circolare voci su un accordo politico, da Salini a Del Tenno al ministro Lupi, che consentirebbe la realizzazione dell’autostrada cremona mantova. L’assessore regionale lo aveva promesso: il cantiere si aprirà entro la fine del 2014. Dunque arriva il momento della verità per uno stanziamento regionale in attesa che la concessione venga rilevata da un privato, cioè Gavio.

Si avvicina il momento della verità per l’autostrada cremona mantova e le promesse dell’assessore regionale Del Tenno, che in conflitto con il collega di giunta Fava, assessore all’agricoltura, aveva garantito che l’autostrada regionale sarebbe iniziata entro la fine del 2014. Per questa impuntatura dell’assessore lombardo alle infrastrutture l’opera potrebbe iniziare per un primo tratto fra cremona e Gazzo, solo sette chilometri all’interno però di un cronoprogramma estremamente ampio. Su 730 milioni di euro necessari, la Regione finanziarebbe solo una parte, utile però per aprire il cantiere e dimostrare una precisa volontà politica.
così le voci di una possibile realizzazione parziale dell’autostrada tanto contestata dai comitati ambientalisti sono tornate a circolare in questi giorni, malgrado i flussi di traffico siano in calo e non sostengano la necessità dei lavori. In Regione Del Tenno si trova in contrasto con l’assessore all’agricoltura Fava, del tutto contrario, come ostili all’intervento sono i mantovani. Ma il presidente di Stradivaria, la società incaricata di realizzare l’opera, è Alberto Sciumè, pezzo da novanta del gruppo ciellino cresciuto attorno a Roberto Formigoni, come lo stesso presidente della Provincia Massimiliano Salini e il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi. La speranza (o il timore) per la realizzazione dell’autostrada dipende quindi da accordi politici ancora possibili, specialmente quando si parla di elezioni imminenti.
L’amministrazione provinciale intanto ha già ceduto le proprie quote della Brebemi, mentre l’asta per l’acquisto di centropadane è già andata deserta a Piacenza. Si profila la strategia quindi di lasciare che il prezzo cali e che centropadane, rimasta senza concessione statale, sia rilevata da un privato, Gavio. A questo punto però le opere minori, come la tangenziale di casalmaggiore e di San Giovanni in croce, restano incerte, tanto più che cremona ha venduto le quote di partecipazione. Nemmeno il tracciato è definito, dato che i comuni non hanno ancora un accordo. Da un lato pesa la promessa di un investimento per “rilanciare le opere pubbliche” e l’economia, dal lato ambientalista si fa sentire la necessità di tutelare l’agricoltura e di porre un limite al consumo di suolo e alle opere considerate speculative.

(www.telecolor.net)

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