Seconda puntata della rubrica di La Marti, la "salvatrice" dei film che non piacciono (quasi) a nessuno.
I voti letti online variano da due a due stelle e mezzo. I commenti fanno passare la voglia di vederlo. Il trailer anche. La locandina attira dai, è una di quelle che ti fa pensare "Dev'essere una ca...volata paurosa.". Per non parlare del titolo: ragni + terremoti. Mi sono detta subito che era il caso di vederlo, ho scoperto che esiste questa sorta di preveggenza nei confronti delle pellicole da difendere dalla critica gratuita di un pubblico tanto, a volte troppo crudele. "Arachnoquake" è un degno partecipante alla rubrica, e se avessi anche avuto dei dubbi la visione mi avrebbe convinta al 100%, andava salvato.
Qualche nota informativa. Arachnoquake è un horror (riporta il bollino dei 15 anni, ma de che?), uno Sci-Fi, un monster movie. Non vado forte nelle categorizzazioni ma credo siano tutte più o meno passabili. Il regista americano che ha partorito la pellicola nel 2012 è Griff Furst; quest'uomo deve avere una qualche sorta di subdola ironia, poichè come protagonista principale sceglie un attore il cui nome reale è tutto un programma: BUG Hall. Va bene, ghignamocela.
La trama (che ve lo dico a fare?) è semplice semplice. Da alcune faglie sotterranee create da un terremoto in Louisiana, escono dei ragni che decidono di attaccare la città di New Orleans e tutti i suoi abitanti. Sarà compito del gruppo di protagonisti che ci vengono presentati dall'inizio del film (soprattutto di Paul, il belloccio scansafatiche sul quale nessuno scommetterebbe nemmeno il polpastrello del mignolo sinistro) salvare le chiappe all'umanità. Ah, aggiungo: il finale sarà lieto.Ecco, come dicevo la storia appare semplice, ancora di più se non ci si fossilizza sul perchè e sul per come delle cose (io non ho intenzione di farlo, almeno non in questa sede, tranquilli).Ora. Potrei elencarvi vari motivi a suffragio delle critiche del pubblico. Gli effetti speciali che - anche per me che mi entusiasmo persino davanti alle dissolvenze di PowerPoint - fanno acqua da tutte le parti; l'assurda stupidità dei personaggi (quello che cade dal precipizio indietreggiando anzichè pestare il ragno minuscolo, quelli che pensano di far fuori gli insetti con un po' di Raid, quello che per EVITARE un ragno sulla strada fa un incidente col pullman, ecc.); l'esistenza di un personaggio all'inizio che poi non verrà più considerato per tutto il resto del film, archiviata come "Ha un herpes su tutta la faccia" (quando invece la ragazza in questione è stata in qualche modo infettata e "l'herpes" sono pustole e cisti schiumanti che manco l'ebola).Potrei andare avanti, ma sarebbe come sparare sulla croce rossa e d'altro canto il mio ruolo qui , come noto, è differente. I motivi per cui "Arachnoquake" deve essere salvato sono questi:1. I RAGNI. Caspita, sono stati progettati bene. Intanto sono albini, ciechi (per forza, solitamente vivevano nel sottosuolo), per orientarsi utilizzano un sistema di ecolocalizzazione e individuano le prede basandosi sul loro udito. Inoltre, durante il film assistiamo a mutazioni (le ho denominate io così) che mettono a dura prova i protagonisti. Ve le elenco: prima sono piccoli (si racchiudono in un vasetto di piselli - sì, ho detto piselli -), poi diventano grandi almeno quanto il finestrino di un pullman; prima hanno il sangue bianco, poi diventa rosso; prima appaiono alquanto innocui e attaccano pungendo, poi sviluppano la capacità di sputare fuoco (grazie ad una vescica natatoria contenente gas fossili) e poi ancora sparano ragnatele prensili della Madonna; prima sono semplici ragni di terraferma, poi si scopre che - come il Messia - sanno camminare sulle acque.2. LA REGINA. È il controller dei ragni più piccoli. È grande, rossa, cattiva, dotata di cervello. Insomma, è donna. Uccidendo lei si sterminano tutti gli altri, è chiaro. Astuto, per trovare una conclusione plausibile al film.Piccolo particolare: i ragni normali non hanno regine; ma ssssst: muti stiamo.3. LE ALLEGRE SIMILITUDINI/ASSOCIAZIONI che i personaggi pronunciano durante il film. Giuro: stima assoluta. Esempi: "Sei più stupido di una scatola di martelli", "Sono un autista di filobus, non il Power Ranger verde", "Come le pigne", "Sei stato un dito al culo per tutta la vita", "papà Gambalunga" (riferito alla regina). Insomma, bastano no?4. LA MOVIOLA. Sì, un paio di scene sono girate a rallentatore. Pathos, ragazzi. Soprattutto per gli appassionati del fuorigioco calcistico, suppongo.5. LE MUSICHE. L'introduzione, quando viene presentato il personaggio di Paul, è praticamente una sorta di videoclip musicale con camminata all'interno della città e boxer in mano (ehm, ora che mi ci fate pensare credo resti senza mutande per tutto il resto del film, che lerciume). Ma anche il sottofondo musicale all'attacco finale e i titoli di coda sono apprezzabili. Li ho ascoltati volentieri, ecco (soprattutto Peter Green che mi sussurrava "I've got a bad bad feeling" - che mi sa che ce l'avevo anche io, il bad feeling -).6. IL MESSAGGIO. Alias: la morale. Riguarda fondamentalmente la rivalsa, applicabile:A. Al rapporto genitoriale tra Paul (scansafatiche, delusione costante, combinaguai, buono a nulla) e suo padre, il quale in punto di morte gli rivelerà di essere comunque fiero di lui e gli affiderà la vita della sorella Petra (e qui ci starebbe un GRAZIARCAZZO!);B. Più in generale alla figura di Paul stesso, che abbandonerà l'egoismo che lo contraddistingue per un bene superiore, immolandosi per la comunità (ma tranquilli, ho parlato di lieto fine più su).Bene. Se questo non vi bastasse, vi svelo una delle scene finali in cui Paul scende nella tana sotterranea dei ragni (dove scoprirà peraltro l'esistenza della regina) e ritrova Petra, la sorella, imbozzolata in una tela di ragno e appesa come un salamino. Ditemi che alla sola lettura di queste parole anche a voi è tornata alla mente quella scena in cui però i due non sono fratelli ma sposi, e si chiamano Bill e Audra, e chi li attende non è la regina dei ragni ma il re di tutte le paure bambine. Una piacevole associazione, per quanto mi riguarda.Concludendo: "Arachnoquake" - visto nel suo genere - non solo si fa salvare volentieri, ma si salva proprio da solo. Sinceramente non mi spiego critiche così spietate nei confronti di un film dal quale (ammettiamolo, anche solo leggendo il titolo) non ci si potrebbe aspettare nulla di diverso. E quindi non facciamo gli ipocriti.