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L’Editoriale di Ottobre 2012/ Un’Italia pluriforme e multidimensionale.

Creato il 30 novembre 2000 da Antonio Conte
L’Editoriale di Ottobre 2012/ Un’Italia pluriforme e multidimensionale. L’Editoriale di Ottobre 2012/ Un’Italia pluriforme e multidimensionale.

Sandro Pertini, Presidente della Repubblica 1978 – 1985

di Antonio Conte – Ci ritroviamo tardi, a Ottobre inoltrato, un mese di grandi aspettative. Dopo la pausa estiva e la ripresa di Settembre le attività entrano in pienezza di sviluppo e le risorse diventano – o dovrebbero diventare – così copiose da assicurare la riserva invernale.

Mese di raccolta dunque: la vendemmia, l’olio, tra poco i primi novelli e le castagne riempiranno le nostre tavole, ma non sarà così per tutti gli Italiani.Non per quelle cinqueoseimilamila persone del settore dei porti turistici e indotto (ristoranti, alberghi, oggettistica, artigianato locale, ecc. ), che non hanno più lavoro. La tassa sugli ormeggi delle barche ha penalizzato l’economia del turismo costiero alimentato dai turisti in barca che ora ormeggiano al largo. Piove sul bagnato in Sardegna che vede le maggiori industrie di alluminio in Europa chiudersi producendo altri disoccupati. Intanto altri italiani, in Tv ci dicono che la ripresa è iniziata: ma, sarà vero?Altri italiani saranno raccolti in famiglia da particolari eventi, magari anche da lutti, e altri ancora sono invece impegnati nel mantenimento della Pace, in uniforme o meno. Una vita dura ma scelta liberamente e coraggiosamente. Per la verità molti la scelgono anche per lavoro, per svolgerne umilmente uno, consapevoli per esempio della necessità di dare voce alle donne afghane, soprattutto in quei villaggi in cui si pratica la Sharia e dove le frange dell’Islam più feroce e violento belligerano contro i più deboli, che spesso sono anche connazionali sebbene di tribù avverse. Le donne invece se fortunate sono considerate di complemento all’Uomo, se invece non lo sono, fortunate intendo, saranno indifferenti, trasparenti e bersagli opachi dell’ignoranza estrema prodotta da certe remote Madrasse.Ma ci sono ancora italiani, come gli operatori della Comunità di Sant’Egidio, che in collaborazione con le Autorità Mongole hanno raggiunto l’importante obiettivo della depenalizzazione capitale in Mongolia. Altri italiani invece si sono spesi per la scuola di Lingua Italiana a Pretoria in Sud Africa, che da Gennaio prossimo formerà 550 bambini per volta. Così si è realizzato il sogno del console generale Enrico De Agostini con la Crawford Italia che sarà in rete con altre 52 scuole private, una conquista dopo due anni di difficile trattative.Poi ci sono gli Italiani che vivono nei Balcani e quelli che, spesso militari o giornalisti, ci tornano di tanto in tanto. Da ricordare quelli dell’Aeroporto Amiko o del Villaggio Italia. Compiono uno sforzo lungo e non sempre conosciuto. Ci sono voluti anni per costruire un Aeroporto Militare AMIKo, il secondo per importanza in Kosovo. L’Italia che fa parte della KFOR, ha operato bene: i nostri Reparti dei Carabinieri hanno sminato e bonificato per lunghi anni le case, tenuto a bada folle rivoltose, recentemente i Bersaglieri dell’undicesimo hanno vegliato sui confini a nord. L’Aeronautica Militare ha trasporto molto materiale e tante merci fondamentali per la vita delle forze KFOR in Kosovo, ma chi benefica delle commissioni sono i tedeschi che vendono i loro SUV, gli Ungeresi e altri stati. Mi chiedo come mai l’Ungeria prende – mi dicono alcune fonti informate – le tasse sui passaggi aerei nei cieli del Kosovo. Mi chiedo quindi, quali siano i risultati prodotti dall’OSCE a vantaggio del nostro Governo. Che fanno i nostri delegati in concreto? Chi informa la Pubblica Opinione? Se l’informazione che arriva è scarsa, molto meno fanno le TV e i giornali nazionali. Tra breve inizieranno, dopo averli osteggiati, anche a riprendere i servizi dai blog: tanto così costa meno.Altri Italiani al contrario, sono solo impegnati a girarsi i pollici in un Convento, (e questo è un bene) si spera se finalmente inizieranno a chiedersi in cosa hanno sbagliato. Di questi la cronaca ha restituituito i nomi, sono Lusi, Belsito, Fiorito, e 20 anni prima Mario Chiesa in mezzo molti altri. Non si capisce perchè vadano in Convento e non altrove, spero di poterlo comprendere un giorno. Di certo è che si tratta di una “moda” molto seguita del settore economico e finanziario. La corruzione è venuta alla luce nel 1992 – ma si ritiene molto più radicata e diffusa, anche in altri paesi come l’Afghanistan per esempio – con l’arresto dell’Ing. Mario Chiesa, che intascava la sua mezza mazzetta da 10%, ovvero 7 milioni di lire da una impresa di pulizie che aveva vinto – si dice – un appalto da 140 milioni di lire per il Pio albergo Trivulzio di Milano. L’allora Presidente Sandro Pertini ebbe a dire che “chi entrava in politica avrebbe dovuto avere le mani pulite”. L’ing. Mario Chiesa era un candidato a Sindaco. La felice metafora ebbe una tale eco che subito passò a denominare, in contro tendenza alla moda corruttoria, l’attività del pool milanese portando alla notorietà – fra l’altro – il Giudice Antonio Di Pietro. Cosa sono due o trecento euro – avrà pensato Franco Fiorito, l’ex tesoriere e capogruppo del Pdl alla Regione Lazio – per la spesa personale al supermercato di fronte a milioni di euro che attraversano il bilancio? Una goccia nel mare sarà stata forse la sua risposta. E dunque a chi importa di una goccia del mare? Così avrebbe iniziato a spruzzare gocce intorno a se, una alla volta e poi, con un dispenser, tante insieme (visto che bagnati, nessuno si lamentava), ed anche sul suo voluminoso fuori strada, indispensabile per affrontare la straordinaria settimana di neve a Roma. Ma che fa, i soldi non erano mica i suoi.Così come i soldi pubblici dei finanziamenti ai partiti non lo sono (ancora?) dei rappresentanti policiti che non vogliono approvare la legge Anti Corruzione, ci si chiede le ragioni per le quali non si trova il consenso in Parlamento su una argomentazione neanche tanto difficile da comprendere. “Mi venga un colpo”, per dirla alla Tex Willer, se noi cittadini, forse non stiamo sbagliando tutto, e che la corruzione sia in effetti un Valore Istituzionale. Questa considerazione, me la sono fatta più volte. Ho solo un dubbio, mi chiedo cioè come mai, se sia un Valore Istituzionale così necessario, non esista ancora un corso di Laurea magistrale, o magari quinquennale sulla questione visto che il tema è così produttivo di benefici, piuttosto che ridursi ad un arcaico e segreto passaparola sulle teorie, sulle tecniche e sulla storia dei maggiori corruttori della storia Italiana. Ma, forse …La lista della descrizione delle altre italie potrebbe certamente continuare, ma alla fine rimarremmo noi onesti cittadini curiosi di vedere cosa infine si deciderà in Parlamento. La legge si farà o non si farà? Da qui finalmente avremo la prova del nove. Scopriremo così quali siano i Valori Istituzionali che tengono unita questa nostra amata pluriforme e multidimensionale Italia.

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