Magazine Psicologia

L'educazione dell'adulto - I

Da Simonetta Frongia


L'educazione dell'uomo adulto, sia che si rivolga ai suoi bisogni più propriamente umani che a quelli tecnici, non deve considerarsi solamente come un rimedio alla mancanza di scolarizzazione o, più spesso, ad una insufficiente durata o qualità della stessa.Il termine "adulto", infatti, in campo educativo può prestarsi ad equivoci per il fatto che per lo più viene riferito a quegli adulti giovani che hanno ricevuto una scarsa scolarizzazione, mentre dovrebbe più propriamente essere valutato nel quadro della lifelong education ed esteso quindi anche alle necessità specifiche di diverse categorie sociali quali gli handicappati, gli emigrati, gli anziani.Nel caso dell'adulto anziano, siamo dell'opinione che alcune particolari esigenze della sua formazione educativa non possano essere esaurite dalla scuola dell'obbligo o, comunque, dall'insegnamento scolastico superiore, per il semplice motivo che solo da adulto o nell'età avanzata l'uomo è in grado di percepire certi bisogni e di ricevere utilmente la formazione atta a soddisfarli. Non vogliamo sminuire, ben s'intende, il compito della scuola che rimane certamente insostituibile, anche se l'epoca che stiamo vivendo, aperta a cambiamenti così profondi e incalzanti, ci porta necessariamente ad una concezione globale della formazione dell'uomo, che oggi deve comprendere la sua intera esistenza.L'educazione dell'adulto e dell'anziano serve a consentirne l'adattamento ad un genere di vita in continua evoluzione che produce bisogni sempre nuovi dai quali la formazione scolastica è troppo lontana, per cui la maggior parte delle persone mature abbisogna di un riciclaggio continuo nei settori più svariati che vanno da quello professionale dell'aggiornamento e della eventuale riconversione occupazionale, alle nuove attività educazionali in grado di migliorare le condizioni di vita e lo stesso processo di invecchiamento.
Simonetta Frongia

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