Magazine Lavoro

L'effetto di quel candelotto a Torino

Da Brunougolini
Quella di Torino contro Bonanni non è stata una contestazione di massa organizzata da migliaia di lavoratori indispettiti scesi in sciopero per protestare contro gli accordi separati, la disdetta del contratto dei metalmeccanici, il tentativo di erodere giorno dopo giorno lo Statuto dei lavoratori.  Non è stata una folla esasperata quella che ha fatto irruzione alla festa del Pd, nel luogo dove il segretario della Cisl avrebbe dovuto discutere, illustrare le proprie idee e magari ricevere adeguate risposte nel merito. Sarebbe stata un'occasione per lavare in pubblico i "panni sporchi" e quelli puliti. Un'occasione unica. E' saltata in aria per opera di un gruppetto di giovanotti che per farsi sentire hanno anche compiuto un atto criminale, indirizzando verso il dirigente sindacale un candelotto lacrimogeno o qualcosa del genere. Potevano prenderlo in faccia.  In altri tempi  quando i "gruppi" erano ben più numerosi e ferocemente allestiti, non sarebbe successo. Un adeguato servizio d'ordine li avrebbe immediatamente bloccati. Ma è roba del passato militante.
E così ora Bonanni diventa un eroe popolare e può permettersi il lusso di additare la Fiom come responsabile morale del grave fatto.  Ecco l'effetto mirabile ottenuto da quel manipolo di presunti rivoluzionari. Alimentare il coro di chi vorrebbe zittire ogni dibattito, ogni protesta, ogni iniziativa tesa a impedire che si ripetano, come ha scritto volonterosamente Oscar Giannino, dieci, cento,  mille Pomigliano, atte a scardinare le regole del lavoro. Hanno aiutato quanti vorrebbero che i metalmeccanici tacessero, le altre categorie tacessero, la Cgil tacesse e venissero ingoiati tutti i rospi che si devono ingoiare.
Per fortuna non ci si lascia intimidire dalle campagne di destra e dalle violenze di chi vorrebbe essere di sinistra. E così anche in queste ore si registrano scioperi in diverse fabbriche metalmeccaniche e si prepara la manifestazione nazionale del 16 ottobre voluta dalla Fiom,mentre la Cgil prepara la manifestazione del 29 settembre a Roma. Una manifestazione europea nel senso che la Ces, la confederazione europea dei sindacati,  ha organizzato questa giornata in tutta Europa, in riferimento ad una crisi che non conosce confini. Molti si chiedono se si avrà anche l'adesione della Cisl che alla Ces è affiliata.
Eppure non tutto si rompe nel mondo del lavoro. Il sito http://www.sindacalmente.org segnala un accordo unitario siglato da Fiom e Fim a Brescia (patria di terribili operaisti sovversivi) all'Eural Gnutti di Brescia. Un buon esempio di flessibilità negoziata. Nella fonderia il padrone (che non è Marchionne) ha concordato un investimento di  12 milioni e sono stati concordati tre turni per sette giorni con la quinta squadra (3 giorni di lavoro e 2 di riposo) per la durata di un anno, riducendo l'orario settimanale di 8 ore a carico dell'azienda ed assumendo 25 lavoratori. Con maggiorazioni salariali per sabato e domenica. L'accordo è stato approvato dal 66% dei lavoratori. Si può, si può...

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