Vorrei invece ora condividere con voi (per oggi due post) la lettera di un’altra donna che vive qui a Dahab, americana, – con traduzione curata da me, perché lo ritengo un brano realmente esplicativo sulla vera situazione qui sul Mar Rosso e nel resto dell’Egitto al di fuori di Piazza Tahrir… Spero possiate aiutarmi a diffonderlo come ho fatto io con la sua versione in inglese. E come ha scritto un’altra abitante del Sinai, inglese: “La lotta del popolo egiziano è la lotta di chiunque altro: la lotta per la libertà, la verità e la giustizia. Vieni in Egitto e sii parte del cambiamento.” Se ami l’Egitto non voltargli le spalle proprio ora. Da leggere con attenzione. Vi aspettiamo:
“La gente sta cancellando prenotazioni vacanze e voli per via della rivolta al Cairo, ancora una volta. Il che ricorda la rivoluzione che ha avuto inizio il 25 gennaio di quest’anno: i media sono in piazza Tahrir, a riprendere le migliaia di persone infuriate e a informare su morti e feriti. Con le prime libere elezioni del Paese dopo oltre 30 anni a pochi giorni di distanza e un futuro incerto all’orizzonte, gli egiziani sono preoccupati. E spaventati. Non vogliono solo cambiare in meglio. Ne hanno bisogno.
Purtroppo, alla maggior parte dei media piace mostrare il peggio del peggio e di conseguenza spaventano la gente, tenendola lontana da questo paese che non si è ancora rirpeso dalla crisi nel settore del turismo subita come conseguenza della rivoluzione di appena dieci mesi fa. Quello che sta accadendo in piazza Tahrir è davvero significativo per le persone che vivono in Egitto. Ma non deve avere un impatto su coloro che lo vogliono visitare.
Se fossi stata sul punto di venire in Egitto intorno al periodo della rivoluzione, avrei potuto ritirarmi, pensando che la situazione fosse instabile in tutto il paese. Ma se fossi già stata in Egitto in quel momento, sono certa che sarei rimasta, visto che la vita era in realtà tranquilla e del tutto normale a livello nazionale.
Per qualche strano motivo, quando vediamo le immagini di problemi in qualche parte del mondo, arriviamo a volte davvero rimodellare le nostre convinzioni, anche a lungo, su quell’intera regione. Molte persone hanno sognato tutta la vita di fare un viaggio in Egitto per entrare nella storia unica e antica di questo grande paese. Ora, alcune di queste stesse persone stanno probabilmente facendo considerazioni su che peccato sia che il loro paese dei loro sogni sia diventato troppo pericoloso per potervi viaggiare. Ma vedete, non lo è. Piazza Tahrir è solo una piccola parte della grande città del Cairo (Ndr. aggiungo enorme, grande come una regione in Italia), che a sua volta non è che una molecola sulla mappa dell’intero Egitto. Nel suo insieme questo grande Paese è ancora immutato e completamente sicuro per i turisti. Dopo tutto, gli egiziani sono arrabbiati con il loro governo. Non hanno alcun problema verso di noi.
L’Egitto è grande circa 1.001.450 km quadrati. Il Cairo dista da Luxor, così ricca di storia, 675 chilometri e 900 da Assuan. La popolare località turistica del Sinai Sharm el-Sheikh è a quasi 500 chilometri dal Cairo e la cittadina beduina di Dahab, dove sto vivendo, ne dista quasi 600. Quello che sta accadendo al Cairo si trova a una grande, grande distanza dalla maggior parte degli altri luoghi in Egitto.
Mi piacerebbe sapere se c’è più probabilità di farsi male o di rimanere uccisi in Egitto a causa della violenza o di essere feriti o morire in un incidente d’auto vicino a casa. Credo di sapere quale sia la risposta. Sì, sono molto felice e soddisfatta di essere qui a Dahab, in Egitto, tra alcune delle persone più gentili del mondo. E mi sento sicura come se fossi a casa.” Sabina Lohr
E io condivido appieno.