Il lutto è influenzato da diversi fattori: circostanze, modalità, relazione con la persona mancata, età... ad ogni modo, è possibile rintracciare una serie di fasi: il loro superamento è indice di una risoluzione positiva del lutto.
Bowlby teorizza un modello a 4 fasi:
- FASE DEL TORPORE: immediatamente successiva alla perdita, è contraddistinta dallo shock, dall'incredulità e dalla grande disperazione. Si vorrebbe poter fermare il tempo. Predomina la negazione, un meccanismo difensivo che protegge la persona da una realtà troppo dolorosa.
- FASE DELLO STRUGGIMENTO: predominano la rabbia e l'impotenza verso l'accaduto, il destino e/o la persona che è venuta a mancare. Il dolore psichico è avvertito in maniera acuta e struggente, insieme alla ricerca della persona morta, sotto forma di rievocazione e ricordi.
- FASE DELLA DISPERAZIONE: la disorganizzazione e la disperazione si accompagnano al ricordo continuo della persona scomparsa. Termina con la progressiva accettazione della realtà.
- FASE DELLA RIORGANIZZAZIONE: si torna alla vita, riprendendo a progettare e a investire sul futuro. Si abbandona la speranza che la persona morta possa tornare: la sua immagine viene interiorizzata, la vita ricomincia.
Come precedentemente detto, l'elaborazione del lutto è di durata e complessità variabili.
Solitamente, nella sua fase acuta, si risolve entro 6-12 o anche 24 mesi (in caso di figure significative come genitori, figli, partner); ad ogni modo si tratta di un percorso fortemente soggettivo influenzato da variabili personali e sociali.
Spesso si accompagna a uno stato depressivo, che può aggravarsi sino a determinare una condizione di lutto complicato: il lutto non si è risolto nell'arco di un anno e si accompagna a sintomi psicopatologici.
Si parla invece di lutto traumatico quando l'evento scatenante è imprevisto è improvviso, generando un trauma tale da bloccare il processo di elaborazione.
In circostanze di lutti gravi, duraturi e pervasivi può essere utile intraprendere un percorso psicologico, a maggior ragione se sussistono fattori di rischio, come ad esempio l'assenza di un'adeguata rete sociale di sostegno.
Per l'elaborazione dei lutti traumatici può essere presa in considerazione anche l'ipotesi di un trattamento EMDR.
[C.L.]