Mi piace la grazia nel dire le cose più sgradevoli
e – mio caro – sappi che l’amore io lo faccio
con eleganza. Quando dico cazzo, è l’eleganza
che parla. “Voglio tanto cazzo“, ti dissi quella
notte al mare, ricordi? Bene, non ricordi
l’eleganza classica della dizione? Io sono
una perfetta donna perbene, di famiglia
perbenissimo. I miei uomini sono stati tutti
perbene, a parte tu, che sei un maleducato.
Un violento, volgare, sempre in overloading.
Quando ti dissi “Sono la tua troia” lo feci-
dico feci, ecco – con uno spirito ben preciso.
Sappi che sono pochissimi gli stilisti che adoro,
che tu sei stato vraiment l’eccezione che conferma
la regola; quella specie di flirt che c’è stato
ha confermato il mio gran gusto: uomini brutti
ma potenti. Tu non sei tutto ’sto granchè, ma
certo al confronto di quelli, cessi e potenti,
sei Elvis Presley ai tempi di “Are you lonesome“.
Ma di che stiamo a parlare? Diciamo che, tolta
una certa bravura letteraria, sei uno stronzo
che deambula, e io resto la strafiga che sono,
per te e pure per tutti sono stata troppo, sì.
Voi non mi meritate, siete dei provvisori, siete
degli azzeccagarbugli dell’amore, e io sono
la strafiga che sono, la strafiga che merito,
per tutti i secoli dei secoli amen, mio Dior.
[Immagine: Franz Krauspenhaar - Pornoavanzato.]