A molti il passaggio sulla famiglia e sul matrimonio contenuto nell'enciclica Lumen Fidei di Papa Francesco non piacerà. Per quanto mi riguarda apprezzo quando, in sostanza, dice che la famiglia è fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna e che la fede debba svilupparsi principalmente tra le mura di casa.
"Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia [...] Penso anzitutto all'unione stabile dell'uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell'amore di Dio, dal riconoscimento e dall'accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne e sono capaci di generare una nuova vita, manifestazione della bontà del creatore, della sua saggezza e del suo disegno di amore.
Fondati su quest'amore, uomo e donna possono promettersi l'amore mutuo con un gesto che coinvolge tutta la vita e che ricorda tanti tratti della fede. Promettere un amore che sia per sempre è possibile quando si scopre un disegno più grande dei propri progetti, che ci sostiene e ci permette di donare l'intero futuro alla persona amata. La fede poi aiuta a cogliere in tutta la sua profondità e ricchezza la generazione."
Detto questo, è triste che per sentire in televisione o per leggere sui giornali o sui siti d'informazione dell'importanza della famiglia, qualche riga sull'importanza della mamma o del papà, bisogna attendere un'enciclica del Papa.
Oramai sottolineare il contributo complementare di mamme e papà risulta offensivo, omofobo, retrogrado, fascista, clericale, superstizioso, politico, fumoso e (udite, udite!) addirittura dannoso per i bambini e per la società tutta.
In nome dell'assoluta uguaglianza di genere e del politically correct...
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