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“L’entrata di Cristo a Bruxelles” e “Senza nome”− Amélie Nothomb

Creato il 20 settembre 2011 da Temperamente

“L’entrata di Cristo a Bruxelles” e “Senza nome”− Amélie Nothomb

Leggere i racconti di Amèlie Nothomb è un’esperienza assolutamente surreale: è come se ci si trovasse di fronte a delle favole moderne che permettono di vagare con la fantasia, affondando la punta della lingua nell’amarezza dei segreti oscuri che costruiscono la nostra vita.

Il primo racconto, “L’entrata di Cristo a Bruxelles”, narra la storia di un ragazzo francese privo di personalità, il quale, dopo aver scagliato il suo odio contro un neonato indifeso, si trasferisce in Cina per diventare il produttore di ombrelli più ricco del mondo; la nostalgia lo porterà a tornare in Francia, dove verrà ammaliato da Zoe, una ragazza tanto bella quanto stramba, afflitta da periodiche, strazianti emicranie che il nostro Salvator tenterà di alleviare, fino a scoprire la verità sul filo rosso che lega i loro sguardi.

La mia seconda esperienza nel mondo Nothomb mi ha portato nelle terre nordiche della Finlandia, con un protagonista Senza nome, alla ricerca della sua dama sconosciuta: il nostro uomo raggiungerà un rifugio abitato da 4 ragazzi immobili ed inebetiti davanti alla tv e che gli permettono di passare la notte in una delle camere della grande casa; ma la notte non sarà così grigia come il giorno e condurrà il nostro lui in un letto di piacere e voluttà talmente forti da sembrare il prodotto di un incantesimo.  

Lascio a voi la possibilità di scoprire la conclusione di queste storie, scritte con uno stile scorrevole e piacevole, costruite con alcune caratteristiche che mi richiamano alla mente il realismo magico; una particolare menzione va fatta per l’introduzione al secondo racconto, che indica al lettore una verità valida per tutti gli scrittori: “Ancora meno so perché questa storia mi venga alla prima persona al singolare. Non chiedetemi chi si nasconda dietro questo ‘io’ multiforme: non ne ho idea. Si sapeva già che io era un altro. La mia scoperta è che io è una moltitudine di altri che si servono della mia penna per raccontare.”

 

Glenda Gurrado

 

Amèlie Nothom, L’entrata di cristo a Bruxelles e Senza nome, Voland, 112 p., 12 euro


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