Berlusconi sta tornado, benedice Monti, vuol trattare con Casini e Bersani una nuova legge elettorale. Molti lo davano per morto ma l’ex Premier è ben lontano dal ritiro. Complice la voglia di autonomia che viene dalla Lega maroniana, il Cavaliere annusa una possibile disfatta alle amministrative di primavera e quindi corre ai ripari tentando di ricompattare il Pdl, in preda a spinte distruttive tra ex dc, ex forzisti ed ex an.
Come possa, il Partito Democratico, prestarsi a questa sceneggiata non è dato sapere. In altri momenti il PD, nella persona di Veltroni, fu il primo e miglior alleato di Berlusconi. Nel 2007 l’ex sindaco di Roma, neosegretario democratico, flirtò con il Cavaliere, contribuendo alla caduta del governo Prodi ed alla successiva vittoria del Centrodestra.
Oggi è Berlusconi a fare la prima mossa. Ogni volta che si mette mano alla legge elettorale i governi vacillano. E quello di Monti, ultimamente, è inciampato piu volte in ‘imboscate’ del Parlamento. Sulla responsabilità civile dei magistrati, ad esempio. Tanto che il Premier sembra si stia gradualmente spostando ‘a destra’ per mantenersi i voti del Pdl.
Tale situazione sta facendo perdere le staffe al PD, in crisi anche per il sostegno alla riforma del Welfare di prossima stesura. ‘Se non ci sarà accordo con i sindacati, il PD non voterà il pacchetto Welfare’ ha finalmente tuonato Bersani. Difficile. Alcuni ‘liberal’ del partito la voteranno comunque. Anzi, quel provvedimento potrebbe rappresentare il primo ‘stratto’ dei ‘centristi’ veltronian-popolari alla segreteria Bersani.
Le prossime settimane saranno cruciali per la sopravvivenza del Governo ed anche per gli equilibri politici tuttora presenti nel Paese. Per le amministrative tutto potrebbe cambiare. A destra ed a Sinistra.