l'eroe
Berlusconi non può sbagliare. Ha governato l'Italia per un cospicuo numero di anni senza mai sbagliare nulla. Chi dice che si stava meglio quando si stava peggio, ovvero prima di Berlusconi, è un ipocrita e se qualcun altro, giustamente, pensa che oggi si vive meglio non può non ammettere che lo dobbiamo, in gran parte, a lui.
Lui è troppo bravo e preparato per sbagliare: è il fiore più bello che la fertile Italia poteva generare. Troppo intelligente per farsi gabbare, (l'unica che ci è riuscita è stata la nipote di un celebre Nobel egiziano, 90-60-90 di QI) troppo bello perché qualcuno non lo possa amare. Ciò che dice fa, ciò che promette mantiene. Voleva che noi volessimo più sicurezza e ce l'ha data, tagliando fondi alla giustizia, quella corrotta beninteso, la benzina alle volanti di Polizia e CC, ma istituendo le ronde di volenterosi cittadini e dotandoli di copertura finanziaria. Le ronde funzionano: non vi sentite anche voi molto più tranquilli ora che sono state istituite? Io sì, anche se non ne ho mai vista una. I veri eroi si sa, lavorano nell'ombra. Il suo governo ha sostenuto la lotta alle mafie, colpendo inesorabilmente tutti coloro che si frapponevano tra le attività sane del governo e dei suoi amici. Poi, a volte qualche amico non era proprio raccomandabile, ma non si può sempre pensare di aver a che fare con i disonesti. Disse, (ricordate?) che non avrebbe mai aumentato le tasse e in effetti non lo ha fatto. Al limite, ha aumentato le imposte (l'IVA è mica un tassa!). Le mani nelle tasche degli italiani le hanno messe Regioni, Province e Comuni a cui sapienti e mirati tagli dei suoi governi avevano prosciugato i fondi, quelli che in genere venivano sperperati. Promise posti di lavoro e a chi contesta che abbiamo la più alta disoccupazione giovanile d'Europa si può tranquillamente rispondere che il presidentissimo fece una promessa generica. Il milione di posti di lavoro lui lo promise e la promessa fu senza dubbio mantenuta. Che i giovani non siano stati contemplati in quel numero e che i contratti fossero a tempo moooolto determinato non si può certo imputare a lui. Non è mica stato Berlusconi a travisare la legge "Biagi" quella, per intenderci, di quel giuslavorista ucciso dai brigatisti comunisti, chi non ricorda, nonostante la notevole protezione offerta dal Governo Berlusconi. E poi non è nemmeno colpa sua se appena sale al governo c'è una crisi mondiale, un terremoto o chissà cosa. Anche perché la crisi se l'è inventata tutta la stampa comunista maiala, non c'era, se c'era era passata e se non era passata era solo una questione psicologica. Lo so di certo perché nell'azienda dove lavoro ci sono stati un bel po' di casi di cassaintegrati psicosomatici. E poi il terremoto: nonostante la sfortuna, non ha in tre mesi ricostruito l'Aquila?
L'Aquila 2 credo, perché l'Aquila quella vera per dire il vero è ancora un cantiere: ma in fondo, perchè investire in un agglomerato di vecchi e brutti caseggiati, magari medioevali, e qualche chiesa diroccata? Lui agli aquilani vuole bene, meglio case nuove, prefabbricate in pronta consegna. Se qualcuno si lamenta e pensa non sia vero, che non ami i terremotati, basta ricordare che lui gli aquilani li ha mandati in vacanza al mare, ha trasformato una tragedia in un momento di relax, non come in Friuli dove prima ricostruirono le fabbriche e il tessuto produttivo e poi lasciarono alla popolazione il gravoso compito di trasformare sovvenzioni e volontà in nuove case. Lui, in barba a chi lo accusa di essere tutto a favore degli imprenditori ha preferito curarsi della gente comune e se poi nel farlo ha favorito qualcuno di quegli amici poco raccomandabili di cui sopra, non può essere considerato altro che un fatto collaterale.
Infatti, se proprio bisogna aiutare gli industriali prima di eliminare l'odiosa IRAP, meglio farlo attraverso le banche, le nostre sanissime banche, onestamente arricchitesi dalla vendita di tangobond e titoli Parmalat: sanissime disse, ma che, a scanso di equivoci e per salvaguardare i nostri risparmi diede loro un aiutino; di quelli che non si sa mai. L'onestà, poi! Berlusconi è stato sempre un fulgido esempio di onestà, dai tempi di Milano 2 ad oggi mai un errore, neppure veniale. E i giudici (comunisti) di mezza Italia invidiosi che non potevano crederci hanno provato di tutto pur di incastrarlo. Ma lui imperterrito è rimasto fieramente fermo, monumento dell'onestà italica. Falso in bilancio? Macchè era tutta colpa di una legge ingiusta che lui ha, più che giustamente cambiato. In fondo che reato è questo "falso in bilancio"? Mica si uccide qualcuno. Se in qualche modo questa legge lo ha favorito, come sostenuto dai soliti disfattisti che evocano un conflitto di interessi che non c'è, è da considerarsi una mera casualità. Anche questa storia del conflitto d'interessi: ma come si fa a sostenere una corbelleria del genere? Quale conflitto? Lui gli interessi suoi se li fa pacificamente: d'altra parte è un uomo di pace, unico in tutto l'Occidente a non voler portare la guerra in Libia. Anche perchè lui gli africani li ha sempre avuti nel cuore. pur con gli alleati contrari ha convinto alla modica cifra di quattro miliardi di euro e con un gruppo di
E poi lui era impegnato a ripulire Napoli: come si fa ad avere una (o più?) erezione quando si ha in mente la munnezza? Tre giorni tre è ha ripulito tutto, neanche fosse San Gennaro redivivo. E un po' santo deve esserlo: sul suo curriculum ci sono guarigioni miracolose al solo ascoltare la sua voce, e nonostante qualche bestemmia e qualche barzelletta e comportamento poco consona al canone (ma evidentemente non al gusto) cristiano, ha sempre pronta l'indulgenza di Santa Madre Chiesa, che per lui ha sempre parole di elogio specie in materia di esenzioni (e poi dicono che aumenta le tasse...), di istruzione e di bioetica.
Ok, penso che abbiate capito.
Non ce l'ho fatta, lo ammetto. Speravo di riuscire a fare il verso ad un Minzolini o ad un Ferrara, ma non ne sono capace.
Anche un "coglione" (cit.), tipo uno che vota a sinistra, si sarebbe accorto della farsa.
Dovrei imparare ad avere una lingua piena di peli come la loro, ma al solo pensiero del luogo da cui quei peli si sono staccati, mi sento male.
Senza alcun onore, mestamente, mi arrendo.