> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="211" width="150" alt="Leroe di David Rubin: genesi di una leggenda a fumetti >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-42768" />Devo dire la verità: alla fine della lettura de “L'Eroe” sono rimasto leggermente sconcertato. Non per la qualità del volume, comunque alta, ma per il cambio di stile quasi totale del David Rubìn che sono abituato a leggere.
L'artista spagnolo è uno dei più importanti autori europei, impostosi qui in Italia con opere quali “Dove Nessuno può Arrivare” e il premiatissimo “La Sala da Tè dell'Orso Malese”; quest'ultima addirittura citata da Paco Roca, nella nostra rubrica Essential 11 sul fumetto spagnolo, come uno dei suoi lavori preferiti. I due volumi citati sono esempi di rara sensibilità e permeati da una visione malinconica e intimistica della vita, dove la bravura di Rubìn nel creare personaggi borderline ed enigmatici è esaltata appieno.
Con “L'Eroe”, invece, si nota immediatamente un cambio di narrazione, che diventa basata quasi totalmente sull'azione e dove l'introspezione psicologica dei personaggi viene messa in secondo piano.
Il libro di Rubìn è una rilettura in chiave moderna del mito di Eracle (Ercole per i romani) che ripercorre, comunque semplificandola, la sua storia e le sue imprese.
All'inizio del racconto vediamo la dea Era, moglie di Zeus, che assiste su di un monitor all’imminente nascita di due bambini: Euristeo ed Eracle, frutto di una relazione di Zeus con una donna umana e destinato a nascere per primo. Così quando Era, divorata da un sentimento molto umano come la gelosia, scopre che il primo dei due cugini a venire alla luce sarebbe stato destinato al dominio sul secondo, come deciso dal Fato, decide di vendicarsi su Zeus usando il suo potere per accelerare la nascita di Euristeo.
Da questo punto il libro segue la costante crescita dei due, con Euristeo, diventato un despota prepotente e viziato, sotto il comando di Era impegna Eracle in missioni sempre più pericolose e apparentemente senza scampo (le famose “dodici fatiche”), da cui però il nostro eroe torna sempre vincitore, vedendo aumentare vertiginosamente la sua fama. Ecco spiegato il semplice canovaccio che si nasconde dentro le pagine del primo volume de “L'Eroe”.
In pratica, L'Eroe è un gigantesco tributo ai comics di Kirby con i quali Rubin è cresciuto e che, probabilmente, lo hanno portato a scegliere la carriera di disegnatore professionista.
Già nel suo precedente lavoro “Dove Nessuno può Arrivare” l'autore si era addentrato nel mondo dei super-eroi, (sebbene con uno stile notevolmente differente) e, se fate una rapida ricerca su Google, troverete una miriade d’illustrazioni di Rubìn che rendono omaggio Spider-Man, Wolverine, Batman e molti altri famosi protagonisti dei comic book.
Credo, quindi, che sia una scelta precisa e consapevole quella di creare una storia che riecheggia l'ingenuità dei tempi andati dove i cattivi sono cattivi e i buoni fanno quello che gli riesce meglio: gli eroi.
Inoltre, in una delle prime pagine è stata disegnata una tavola staccata dal contesto del volume, che vede un ragazzo divertirsi con i fumetti di un certo Jack “The King” Kirby, domandandosi se anche lui, un giorno, sarà in grado di realizzare lavori di tale fattura. Dando per scontato che quel ragazzo sia lo stesso Rubìn e aggiungendo che il volume è dedicato a Jack Kirby e Frank Miller, possiamo dire che due indizi fanno una prova.
E’ doveroso a questo punto porre l’accento sulla perfezione grafica che Rubìn è riuscito a raggiungere con questo lavoro. Dovendo descrivere lo stile di Rubìn vi proporrei questa ricetta: prendete un pizzico di Mike Allred, aggiungete un cucchiaio di Paul Pope, una spruzzatina di Kirby e Miller (quello di Dark Knight), e avrete ottenuto la tracotanza grafica che pervade le pagine de “L'Eroe”.
Da citare, inoltre, la corsa in moto di Eracle e Teseo, che riporta alla mente quella tra Kaneda e Tetsuo in “Akira” di Katsuhiro Otomo, e gli scontri del protagonista con le titaniche e fantastiche creature ideate da Rubìn, che permettono di considerare “L'Eroe” come uno dei capolavori grafici di quest’anno fumettistico.
Il libro si legge tutto in un fiato, senza pause, trascinati dal ritmo forsennato di duelli simili a danze coreografate, tanta è la perfezione dello studio delle tavole.
Un esempio della dinamicità delle tavole
Siamo di fronte al fumetto d’intrattenimento nella sua forma migliore, forse quella definitiva, destinato comunque ad un pubblico maturo visto la massiccia dose di violenza e qualche scena di sesso, come ad esempio il primo imperdibile rapporto sessuale di Eracle con un’amazzone di nome Diana che, con il suo lazo magico (vi ricorda qualcuno?), sollazzerà il nostro protagonista in uno pseudo-amplesso bondage.
Epicentro del primo volume rimane comunque Eracle, che con l'aumentare della sua fama diventa testimonial pubblicitario, action figure, idolo delle donne e icona gay. I personaggi, per adesso, rimangono delineati in modo molto semplice: tranne qualche raro caso in cui Eracle si pone domande su se stesso e il suo ruolo, oppure qualche velata critica alla trasformazione della persona in oggetto da parte dello star system, si può trovare ben poco altro a livello di approfondimento.
Vedremo se, con l'uscita del secondo e ultimo volume, Rubìn continuerà sulla strada del fumetto full action o preferirà addentrarsi più approfonditamente nelle personalità e nelle ragioni che spingono i personaggi principali ad agire. “L'Eroe” rimane, secondo mio giudizio, un prodotto imperdibile per i fan di David Rubìn, che possono così farsi un’idea più precisa del nuovo corso intrapreso da Rubìn, ma anche per tutti quei lettori che prediligono l'azione pura condita da un tocco d'autore.
Abbiamo parlato di:
L'Eroe
David Rubìn
Traduzione di Cristiana D'Onofrio
Tunuè, 2011
300 pagine, brossurato, colore- 24,00
ISBN: 9788897165194
Riferimenti:
Blog ufficiale dell'autore: detripas.blogspot.com
Blog italiano ufficiale: davidrubinofficial.wordpress.com
La bellissima Era di David Rubìn
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