Quest'anno, di estate, si è parlato di
roghi, ovviamente. E anche dell'Ilva a Taranto, che sta continuando a
inquinare e a far ammalare le persone, ma purtroppo, non possiamo
farci nulla perchè sul piatto della bilancia, dall'altra parte, c'è
il profitto, l'industria, la produttività.
Ma anche degli
annunci roboanti dei ministri tecnici per uscire dalla crisi (“la
fine del tunnel è vicina”), per rientrare dal debito, per
aiutare i giovani.
Proposta puntualmente smentite. Scusate, ci
siamo sbagliati, non possiamo abbassare le tasse.
E piacerebbe chiedere anche ai politici che si candidano a guidare il paese, o che si auspicano le grandi alleanze, cosa intendono fare su disoccupazione giovanile, l'Alcoa in Sardegna, sullo sviluppo da dare al paese. Che idea avete per il nostro futuro? Grandi opere, TAV, inceneritori, cemento?
Il caso dell'Ilva, e le polemiche sulle intercettazioni tra Mancino e Napolitano sono la cartina al tornasole di quanto sta succedendo. Da una parte quelli che vorrebbero applicare le leggi, i principi della Costituzione, cambiare le cose, o farla finita coi misteri d'Italia (come la trattativa, che si dice sempre presunta). Dall'altra i conservatori. Ecco perchè le proposte, i gridi di guerra (contro l'evasione, per la crescita) sono solo proposte di carta, elettorali.
L'immagine di questa estate? I libri della biblioteca di Gerardo Marotta (la biblioteca per gli studi filosofici) tra rifiuti e degrado.