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L’euro è la nuova moneta della Lettonia

Creato il 02 gennaio 2014 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 2 gennaio 2014 in Lettonia with 0 Comments
di Paolo Pantaleo

LATVIA TO ADOPT THE EURO Reference

E’ scoccata alla mezzanotte del primo giorno del 2014 l’ora dell’ingresso della Lettonia nell’eurozona. Il nuovo anno porta dunque con sé nel paese baltico la moneta unica europea che sostituisce il lats, uno dei simboli degli anni di indipendenza della Lettonia, dal 1918 al 1940 e dal 1991 a oggi.

Dal 1° gennaio 2014 è l’euro la moneta vigente in Lettonia. Nelle prime due settimane dell’anno, fino al 15 gennaio, sarà ancora possibile pagare in lats, ricevendo però il resto in euro. Sarà comunque possibile cambiare i lats in euro nei primi tre mesi dell’anno negli uffici postali, in tutti gli istituti bancari invece nei primi sei mesi dell’anno, e poi a tempo indeterminato si potrà cambiare ancora i lats con gli euro presso la Banca centrale lettone.

Dalla mezzanotte del primo dell’anno anche i bancomat in Lettonia sono stati convertiti per emettere banconote in euro e non più in lats, anche se diverse banche hanno preannunciato da mezzora ad un’ora di sospensione dei servizi per motivi tecnici a partire dalla mezzanotte di capodanno, utili appunto a riprogrammare i bancomat con il nuovo corso. Ma già dal 30 dicembre le banche lettoni avevano cominciato a rendere inattivi alcuni bancomat per avviare la conversione in euro.
Qualche problema in più per i pagamenti online attraverso le banche lettoni. Per questo servizio la sospensione dell’attività è più lunga, circa 24 ore.

I lettoni comunque già da tre mesi hanno fatto l’abitudine ai nuovi prezzi in euro. Da ottobre infatti è in vigore l’obbligo del doppio cartellino del prezzo, in lats ed in euro, in tutti i negozi e nei ristoranti.
Possibili disagi nel primo giorno dell’anno anche ai distributori di benzina. Anche i distributori devono infatti essere riconvertiti in euro per i pagamenti self service, e i gestori hanno già per le prime 24 ore del nuovo anno sospensioni dei servizi, che saranno via via di nuovo attivi con il passare delle ore.

Il cammino della Lettonia verso l’ingresso nell’euro.

Il percorso che ha portato la Lettonia verso l’adozione dell’euro parte da molto lontano. Già nel 2005 la Lettonia ha aderito all’AEC, l’accordo europeo sul cambio, che ha fissato il cambio lats – euro a 0,702 contro 1, con una possibilità di oscillazione del 15%. In realtà il cambio è rimasto fisso fino ad oggi. Anche nel periodo di massima crisi economica e finanziaria della Lettonia, nel 2008-2009, il paese baltico ha deciso di non procedere a nessuna svalutazione e a mantenere il cambio con l’euro invariato.

In questi ultimi anni il governo Dombrovskis è riuscito, a prezzo di grandi sacrifici e tagli molto dolorosi per le famiglie lettoni, a centrare via via tutti gli obiettivi di Maastricht.

Negli ultimi mesi poi i vari organismi europei hanno dato il loro via libera all’adozione dell’euro da parte della Lettonia: Parlamento europeo, Commissione, Paesi membri, Consiglio europeo, si sono pronunciati sulla situazione finanziaria ed economica lettone e sulle garanzie che il paese baltico offriva alla stabilità dell’euro. Infine lo scorso luglio è stato l’Ecofin, che riunisce i ministri delle finanze degli stati membri, a dare il suo giudizio definitivo e ad invitare formalmente la Lettonia ad aderire all’eurozona.

Qui sopra, un recentissimo collage di auguri di benvenuto nella zona euro alla Lettonia, da parte di svariati Premier europei.

Cosa pensano i lettoni dell’euro?

Non si può dire che sia un matrimonio pieno di passione quello che i lettoni hanno contratto con la moneta unica europea. Il lats resta nella mente e nel cuore dei lettoni come uno dei simboli più importanti e fondamentali delle due fasi di indipendenza del paese baltico, dal 1918 al 1940 e poi dal 1991 ad oggi. Ma il paese è anche convintamente europeista e occidentale, tanto che sia l’ingresso nell’Unione Europea e nella Nato sono stati convintamente sostenuti dalla grande maggioranza dei cittadini. Meno facile il sostegno nei confronti dell’euro, dopo i tanti anni di crisi sia in Lettonia che nel resto dell’Europa.

I sondaggi degli ultimi mesi hanno mantenuto una quota di maggioranza dei lettoni sostanzialmente contrari o scettici nei confronti dell’euro, anche se i dati di inizio anno erano molto più pessimisti di quelli delle ultime settimane, quando la forbice fra contrari e favorevoli all’euro si è molto accorciata.

In realtà l’euro era già (sotto mentite spoglie) una moneta in vigore in Lettonia, dato che il cambio fra euro e lats è rimasto fisso dal 2005 ed il lats ha seguito nel bene e nel male la sorte della moneta unica europea in tutti questi anni. Il passaggio dal lats all’euro era di fatto stato già stabilito al momento in cui la Lettonia ha detto sì nel referendum sull’ingresso nella UE e come per gli altri paesi membri, si trattava piuttosto di stabilire una data per l’adozione anche della moneta unica.

Il primo paese baltico ad entrare nell’euro è stata l’Estonia nel 2011, ed il presidente estone Ilves è stato uno dei più entusiasti sostenitori dell’ingresso della Lettonia nell’euro, tanto da promettere per il 2 gennaio il suo arrivo a Rujena, cittadina lettone famosa per la sua produzione di gelati, per acquistare per la prima volta in euro il suo gelato preferito.
Nel 2015 potrebbe toccare alla Lituania, che sembra intenzionata a seguire le orme degli altri due paesi baltici.

Un dato confortante in questi mesi è stato quello dell’inflazione, sostanzialmente ferma da circa un anno. Le istituzioni lettoni hanno messo in piedi un sistema di controllo e di registrazione di prezzi in questi mesi che ha probabilmente contribuito a scoraggiare eventuali speculazioni e che resterà in vigore nei prossimi mesi. Il cambio, 0,70 lats per 1 euro, anche da un punto di vista psicologico non contribuisce a far aumentare troppo i prezzi. Un cartellino col prezzo in euro è già al cambio fisso decisamente più alto che quello corrispondente in lats.

Facciamo conoscenza con Milda, il nuovo volto dell’euro lettone.

Presto potrebbe capitare anche nelle tasche degli altri cittadini europei, italiani compresi. Si chiama Milda, o anche “tautumeita” (la ragazza della nazione) come viene anche definita, ed è uno dei simboli dell’indipendenza lettone, ed è la ragazza ritratta nella nuova moneta da 1 e 2 euro lettone.

Milda nasce nel 1929, da un disegno opera di un grafico lettone, Rihards Zariņš, che usa come modella una dipendente delle stamperie statali, Zelma Brauere. Il volto della ragazza viene usato come immagine delle monete d’argento da 5 lati che la Lettonia, divenuta stato indipendente nel 1918, conia per la prima volta il 5 marzo 1929.

Zelma Brauere visse tutta la sua vita in Āgenskalns, un quartiere di Pārdaugava, ma non si sposò mai: il suo fidanzato, un aviatore, morì in un incidente di volo e lei decise di restare da sola.

La moneta lettone d'argento da 5 lats del 1931
La moneta lettone d’argento da 5 lats del 1931

I lettoni però si innamorano subito del suo volto nelle nuove monete, le danno un soprannome, per tutti diventa “Milda”, nome con cui viene chiamata anche la ragazza che sostiene la stella a tre punte sulla cima del Monumento alla Libertà in pieno centro a Riga. La moneta d’argento da 5 lati diventa subito ricercatissima, 5 lati all’epoca sono una discreta somma, ma molti piuttosto che spenderla, conservano Milda, considerata l’effige della bellezza e della purezza del nuovo stato indipendente.

Milda è anche il nome che i lettoni comunemente danno alla donna rappresentata sulla statua della libertà, in pieno centro di Riga, il momumento simbolo della libertà e dell’indipendenza lettone.
In realtà però Zelma Brauere, la ragazza il cui volto è stato raffigurato nelle monete di cinque lats, non amava molto il nome “Milda” e non voleva essere chiamata in questo modo, neanche sotto forma di moneta.

Durante l’occupazione sovietica poi il lats scompare per essere sostituito dai rubli. Ma molti lettoni conservano le monete e le banconote nazionali, in particolare la moneta d’argento da 5 lati, come ricordo dei tempi dell’indipendenza. In ogni casa lettone veniva conservata la moneta d’argento da cinque lats degli anni ’30.
Così Milda diventa uno dei simboli del periodo della prima indipendenza lettone e quando nel 1991 la Lettonia riacquista la libertà dall’Urss, Milda ricompare questa volta sulla banconota da maggior taglio, i 500 lati. Ma la Banca centrale lettone tuttora continua periodicamente a coniare esemplari da collezione delle storiche monete degli anni ’30 da 5 lati d’argento con l’immagine di Milda, emissioni che vanno letteralmente a ruba appena dopo l’uscita.

Adesso che il lats scompare di nuovo per far posto all’euro, Milda ritorna su una moneta corrente. Sarà l’effigie della moneta lettone da 1 e 2 euro, anche se l’immagine non è quella originale del 1929 ma una nuova versione disegnata da Ilze Kalniņa che prende spunto dalla Milda originale. Nel bordo delle monete si può leggere la frase “Dievs svētī Latviju!” (Dio benedica la Lettonia) che è il titolo dell’inno nazionale lettone.

Tutte le monete che sono passate in Lettonia negli ultimi 100 anni.

La Lettonia nell’ultimo secolo ha attraversato molte vicissitudini, ha avuto una storia complessa e costellata di cambiamenti. Anche a livello monetario, di conseguenza tanti sono stati i cambiamenti e molte le monete diverse che sono passate nelle tasche dei lettoni dal 1914 al 2014.

Nel 1914 la moneta corrente in Lettonia, a quel tempo governatorato dell’impero zarista, era il rublo.

Nel 1916, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale e l’avanzata dell’esercito tedesco in Kurzeme, la regione nord occidentale della Lettonia, in alcuni comuni si iniziò a stampare l’ostmark, che riportava quattro lingue, polacco, lituano, lettone e tedesco ed era in vigore in tutto l’est europeo in mano all’esercito tedesco in quel periodo. Diverse città lettoni, in Kurzeme e Zemgale, come Liepāja, Ventspils, Jelgava, iniziarono a stampare questa moneta, e continuarono fino al 1919.

Nel frattempo la Lettonia era divisa in due. L’impero zarista era crollato, e il nuovo regime sovietico manteneva il potere nella parte centrale e orientale del Lettonia. Il nuovo rublo sovietico era la moneta corrente in questa parte del paese, da Riga a Cēsis.

Il rublo lettone in vigore dal 1919 al 1922
Il rublo lettone in vigore dal 1919 al 1922

Nel 1919 la nuova repubblica indipendente di Lettonia muoveva i primi passi ma era ancora minacciata da forze straniere ed aveva il controllo di una minima parte ancora del paese. La moneta corrente nella parte indipendente era il rublo lettone: Riga stampava moneta.
Ma nello stesso tempo nei territori occupati da Bermont, l’ufficiale dell’esercito russo bianco che sostenuto dai tedeschi cercava di impossessarsi di Riga e di prendere il potere in Lettonia, si stampava un marco orientale, come in Polonia e in Finlandia. Ma nel 1919 i difensori di Riga ebbero la meglio sull’esercito di Bermont e riuscirono a salvare l’indipendenza acquisita appena un anno prima.

L’anno importante è stato comunque il 1922, quando ha fatto la sua prima comparsa il lats lettone. Il nuovo lats lettone aveva un cambio di 50:1 rispetto al rublo, che in realtà restò comunque in circolazione per diversi anni, parallelamente al lats, fino alla sua estinzione nel 1931.
Nel 1922, durante il governo presieduto da uno dei padri storici dell’indipendenza lettone, Zigfrīds Anna Meierovics ci fu una lunga discussione sul nome da dare alla nuova moneta della Lettonia indipendente: franks un santīmi (franco e centesimi), ozols un zīle (quercia e ghianda), saule un austra (sole e oriente), e latva, da cui poi è derivato il nome lats.

La banconota da 100 lats stampata nel 1923
La banconota da 100 lats stampata nel 1923

Nel 1940 l’Urss invade la Lettonia ed impone l’uso del rublo sovietico, con un cambio di 1:1, anche se il valore reale del lats ai quei tempi era molto maggiore rispetto al rublo sovietico. Questo determinò subito un fortissimo impoverimento della popolazione lettone e dell’economia del paese. Per questo probabilmente, il primo ricordo dell’abbandono del lats, mantiene tuttora nei lettoni una forte avversione ed insicurezza rispetto alle altre monete.

Ben presto però la situazione cambia di nuovo. Nel 1941 la controffensiva nazista nell’Europa orientale porta in Lettonia un nuovo invasore. L’esercito di Hitler insieme ai carri armati introduce nel paese baltico i reichmark, con un cambio di 1:10.

E’ il 1945, l’Armata rossa annienta le divisioni delle SS in Europa orientale e riprende possesso anche della Lettonia. Il rublo sovietico torna ad essere la moneta corrente nel paese, e di nuovo si verifica una perdita di ulteriore valore del potere di acquisto dei lettoni rispetto al reichmark.
Un’ulteriore svalutazione del rublo rispetto al dollaro americano si verifica nel 1961, che determina un aumento del costo delle importazioni dall’estero.

Un rublo sovietico del 1961
Un rublo sovietico del 1961

Nel 1991 la Lettonia riconquista la sua indipendenza. All’inizio il rublo resta la moneta vigente nel paese, ma fin dall’indomani dell’indipendenza il rublo lettone acquista sempre più valore rispetto al rublo sovietico. I rubli lettoni vengono anche detti “repšiki”, per distinguerli da quelli sovietici, dal nome dell’allora presidente della Banca centrale lettone, Einars Repše.

I rubli lettoni subito dopo l'indipendenza del 1991, detti anche
I rubli lettoni subito dopo l’indipendenza del 1991, detti anche “repšiki”

E’ poi nel 1993 che il lats torna a ricomparire nelle tasche dei lettoni, ripristinando uno dei simboli dell’indipendenza del paese più caro ai lettoni. Il 5 marzo del 1993 viene emessa la banconota da 5 lats,  Il cambio fra rublo e lats è di 200:1.

Le banconote in lats da diversi tagli in vigore fino al 2013
Le banconote in lats da diversi tagli in vigore fino al 2013

Il 1° gennaio 2014, è storia di questi giorni, il lats va in pensione e viene sostituito dalla moneta unica europea, l’euro. Fino al 15 gennaio il lats continuerà ad avere corso legale, e potrà essere utilizzato ricevendo però come eventuale resto denaro in euro.

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Tags: baltica, euro, Lettonia, moneta unica, Paolo Pantaleo Categories: Lettonia


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