Mia diletta sorella Assumpta, ho il piacere e l’onore di venire a te con questa mia lettera in nome di Nostro Signore Gesù Cristo che è morto per noi sulla Croce per dirti quello che ti avevo promesso, cioè le mie prime impressioni dell’Europa. Parigi è molto più grande di Kigali. Non basterebbe una giornata per attraversarla tutta, ma la sua grandezza è tutta qui. Ricordi quello che dicevamo durante le nostre lunghe conversazioni al buio, quando non avevamo ancora l’energia elettrica e Mama voleva risparmiare le candele? In Europa è tutto più grande e più pulito. Era l’idea che ci eravamo fatte dell’Europa, perché da noi più uno è ricco, più ha la casa grande e pulita, così nell’Europa che è ricca tutto doveva essere grande e pulito. Invece no, è tutto piccolo e sporco. Sì, Parigi è grande, ma le abitazioni sono piccole. Che delusione! Credevamo che gli Europei abitassero in grandi castelli, invece vivono ammassati gli uni sopra gli altri in minuscole stanze. In una villa con giardino come la nostra possono abitare soltanto i milionari. Per la maggior parte gli Europei, almeno quelli che ho visto, abitano in una sola stanza, al massimo in due. E’ come se abitassero all’hotel. Stanno uno sopra l’altro in edifici simili a termitai e non hanno giardini, al massimo piccoli balconi sui quali coltivano striminziti vasi di fiori davanti ai quali si estasiano come se fossero una piantagione di banane. Altro che i manghi, i banani e gli avocado del nostro giardino. E poi, non ci crederai, non hanno i boy. Devono farsi tutto da soli: la spesa, il bucato, le pulizie. Devono perfino badare ai bambini. Pochissimi possono permettersi un boy, perché da queste parti costa più caro di un nostro ministro, mentre noi che pure non siamo ricchi ne abbiamo quattro più la bambinaia.
Ti parlavo della sporcizia. Non so il resto d’Europa, ma Parigi sembra una fogna. Devi sapere che, in mancanza di giardini, gli Europei sono costretti a portare a spasso i loro cani negli spazi pubblici, tenendoli al guinzaglio. Quando un cane deve fare i suoi bisogni, il suo proprietario si ferma e aspetta che abbia finito, poi si rimette a camminare e la roba del cane resta lì, in mezzo alla strada. Ecco perché bisogna fare attenzione a dove a si mettono i piedi. Se non fai attenzione, ci vai dentro e poi devi buttare via le scarpe, perché anche se le lavi resta l’odore. A me è già successo due volte è mi è costato due paia di scarpe, un vero dramma perché come sai non navigo nell’oro e la borsa di studio mi basta appena per vivere. Qui le scarpe costano care, con la stessa somma al mercato di Kimilonko potresti comprarne almeno 5 paia. E adesso ti farò ridere. L’altro giorno ho visto ho visto una donna raccogliere il bisogno del cane con una paletta e metterlo in un sacchetto di carta. Vista la quantità di bisogni sui marciapiedi, non molti proprietari di cani devono avere questa abitudine. Mi è venuto da ridere ma allo stesso tempo ho avuto un conato di vomito, così sono scappata via. E sui marciapiedi non ci sono soltanto i bisogni dei cani, ma anche delle macchie nere di cui non riuscivo a capire l’origine. Le strade sono completamente coperte di queste macchie. Poi ho scoperto che sono prodotte dal chewing gum che i passanti sputano sulla strada. T’immagini che cosa succederebbe, se da noi qualcuno sputasse un affare appiccicoso sul marciapiede? Verrebbe arrestato, portato al commissariato e multato, invece qui sembra che tutti abbiano il diritto di sporcare. La sera mezza città mette sul marciapiede montagne di rifiuti e l’altra metà va a frugarci dentro in cerca di qualcosa da ricuperare. Sono così poveri che per sopravvivere devono frugare nella spazzatura. Come noi una volta al mese facciamo Umuganda per pulire la città tutti insieme, qui sembra che ogni giorno tutti si mettano d’accordo per sporcarla.
Per adesso mi fermo qui, perché sono molto stanca e non ho ancora detto le mie preghiere della sera. Abbraccia Mama per me e dà un bacio a tutti i nostri fratellini e sorelline. Che Nostro Signore Gesù Cristo che è morto per noi sulla Croce vi benedica e vi conservi in buona salute. La tua affezionata sorella Scholastique
Dragor