Magazine Diario personale

l'evoluzione del baratto

Da Guchippai
l'evoluzione del barattol'idea del baratto mi piace molto, però sono riuscita a metterla in pratica in sole due occasioni. in punto è che al momento non mi serve niente, a parte generi alimentari (e non ho ancora trovato chi li baratti), oppure desidero cose talmente particolari da risultare parimenti introvabili. non a caso, i due baratti che ho fatto si sono svolti all'interno di un gruppo Facebook dedicato alla fotografia analogica, gruppo i cui iscritti sono tutti ugualmente vittime delle stesse scimmie e quindi possono facilmente trovare di che soddisfarsi a vicenda. invece, di recente sono venuta a conoscenza (non ricordo nemmeno più come) di un altro gruppo Facebook (anzi, una serie: ce n'è uno per ogni regione) che si chiama "Te lo regalo se vieni a prenderlo". la filosofia sta tutta nel nome ed è nata dall'iniziativa di Salvatore Benvenuto che l'ha fatta partire nel Canton Ticino, dove abita; la cosa è diventata subito popolare anche qui da noi ed ecco quindi la nascita dei diversi gruppi Facebook. naturalmente il principio è molto simile a quello del baratto: ciascuno di noi si ritrova in casa una mole di oggetti che non utilizza più e che invece qualcun altro sarebbe ben felice di ricevere. piuttosto che gettare via le cose, si può cercare di dare loro una seconda vita, evitando così tutta una serie di sprechi. mi sono subito iscritta al gruppo della mia regione ed ho già avuto modo di regalare tre cartucce della mia defunta stampante inutilizzabili in quella nuova; facevano parte di una confezione da quattro che non potevo nè restituire al negozio nè tentare di rivendere al locale mercatino dell'usato in quanto la confezione era aperta. insomma, le conservavo giusto per il prossimo viaggio in discarica, e invece sono stata ben felice di farle pervenire a una persona che le cercava. tra l'altro, sono anche rimasta stupita dalla disponibilità delle persone che si prestano a fare la staffetta tra un luogo e l'altro, il tutto ovviamente senza guadagnarci nulla, ma caso mai perdendo tempo e benzina. sono convinta che questo genere di economia alternativa prenderà sempre più piede; a facilitarlo ora è la crisi, però mi auguro che la necessità momentanea porti a un vero cambiamento di mentalità.

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