Gaetano Toro (segnalazione di Lorenzo Lorusso)
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Pollari arrivava a cena con l’auto dei servizi. I trucchi sui capitolati
Cene, pranzi, incontri riservati per decidere nomine e appalti. La rete di Ercole Incalza, l’alto funzionario delle Infrastrutture arrestato nell’inchiesta di Firenze con il manager Stefano Perotti, comprende numerosi potenti. Tra loro, anche l’ex direttore del Sismi, il generale Niccolò Pollari. I due hanno frequentazione assidua, condividono lo stesso difensore.
Le migliaia di atti processuali ricostruiscono le trattative per la gestione delle Grandi opere negli ultimi anni, comprese le indicazioni provenienti da politici di destra e sinistra per l’assegnazione di gare e poltrone.
Le indagini si concentrano sui documenti sequestrati nel corso delle perquisizioni, compresa la lettera su carta intestata del ministro Maurizio Lupi indirizzata al sottosegretario Luca Lotti, per chiedere lo sblocco dei fondi Cipe per una trentina di Grandi opere, ritrovata a casa di Perotti. La missiva è ritenuta interessante perché nella lista allegata ci sono anche lavori che non risultano ancora approvati ma sui quali Incalza e Perotti avevano già puntato la propria attenzione. E forse per questo avevano deciso di prepararla personalmente.
Il 18 marzo 2014 Incalza parla con un amico dell’organizzazione di una cena: «Siamo Pollari e la moglie, Murino e la moglie, Tomao, il professor Paolini e De Lise». Il riferimento è a Pasquale I passaggi L’arrivo di Niccolò Pollari alla cena con Incalza raccontato nei verbali e annotano l’arrivo dei partecipanti: «Giunge in via dei Crociferi un’autovettura marca Audi, di colore blu scuro, targata EF390HN che si ferma all’altezza del vicolo delle Bollette. Scende l’autista che provvede a far scendere il passeggero successivamente individuato nel generale Pollari. Da accertamenti esperiti presso la banca dati Aci la targa risulta inesistente», e questo conferma che si tratta di un’auto dei servizi segreti.
Giulio Burchi, l’ex presidente Italferr indagato che ha cominciato a parlare con i pubblici ministeri di Firenze, era stato scelto dall’assessore alla mobilità del Campidoglio Guido Improta, nella giunta di Ignazio Marino, come amministratore della società Roma Metropolitane. Lo chiama nel gennaio 2014: «È la più grande opera pubblica che si sta realizzando, ci vuole qualcuno che abbia competenza giuridiche competenza tecnica sensibilità politica eh, ha fatto già tanti soldi». Burchi avvisa immediatamente l’amico Ugo Sposetti, parlamentare ed ex tesoriere del Pd secondo il quale «si tratta di un incarico molto importante per cui consiglia, qualora lo accetti, di lasciare gli altri incarichi professionali ma non quelli con Autostrade».
L’ex direttore del Sismi Niccolò Pollari fotografato di spalle.
Al suo fianco Ercole Incalza: la cena si è svolta in una trattoria a Roma un anno fa, il 20 marzo 2014 milioni che dovrebbe essere un sistema di controlli, soprattutto adesso che sta venendo fuori tutto questo casino, gli immigrati che arrivano. Dovrebbe essere un sistema di controlli nel sud della Libia, tra il Niger la Libia e il Ciad, dove metà di questi 350 milioni grossomodo dovrebbe essere opere civili. Tu li conosci questi qua della Selenia? Ci sarà anche da fare una direzione lavori». favorito nell’assegnazione dei lavori. Nel maggio scorso un suo collaboratore lo informa di aver letto il capitolato per un lavoro legato all’Alta velocità: «Un po’ c’hanno accontentati nel senso che le osservazioni sul vecchio capitolato qualcosa è cambiato altre cose no. Beh certo, noi da quello che ho letto io adesso così in prima battuta siamo gli unici che abbiamo tutti i requisiti, gli altri bisogna un po’ faticare eh». Nel gennaio scorso, stesse modalità. Annotano i carabinieri del Ros: «Perotti illustra il capitolato speciale per undici prossime gare di appalto che Anas sta per indire. Si tratta di capitolati che sono stati precostituiti in base alle indicazioni fornite dallo stesso Perotti ai dirigenti Anas».
Fiorenza Sarzanini
fsarzanini@corriere.it
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